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lunedì 7 novembre 2011

Mezza Maratona di Cagliari

E dopo settimane di allenamento eccomi finalmente davanti al banco di prova.

Sono titubante, dopo la brillante prova di 15 giorni fa sui 15 chilometri, le sensazioni sono state altalenanti. Ripetute sui 3Km andate bene, medi veloci andati male, la testa che vorrebbe fare di più, le gambe che non rispondo. Arrivo alla gara con tanti dubbi e una sola certezza: devo finire la gara.

Parto da casa alle 7.30, dopo colazione, pit stop bagno, e accurata preparazione dell'attrezzatura.

Purtroppo, come un segno premonitore, a 3 chilometri da casa, un terribile incidente stradale (con vittima), mi obbliga a una manovra per trovare una strada alternativa per raggiungere Cagliari. Passando di fianco all'auto vedo il cadavere e il sangue perso, e diciamo che non è il massimo.

Faccio finta di nulla, ma non ci riesco, e cerco di guidare con prudenza; non siamo a Genova o Napoli, ma anche qui sono giorni che piove a secchiate, e il fesso che ti viene contro si può sempre incontrare in strada.

Alla fine arrivo incolume, e anche a Cagliari piove. Ritiro pacco gara e pettorale e tira giù per pochi minuti acqua a secchi. Mi sa che la gara rischia di saltare. E invece dopo 40 minuti siamo nelle condizioni ideali: temperatura bassa, cielo velato e forse solo un po' troppa umidità. Forse riuscirò a fare una gara come si deve.

Sulla linea di partenza incontro Maurizio che fa la gara come ultimo lungo prima della mezza di Uta fra 2 settimane. Decidiamo di partire assieme, gli dico che voglio andare a 4.40 e se poi ne ho allungo. A lui va bene e mi dice che forse per lui è un po' veloce. 

Partiamo e i primi 4 chilometri volano via lisci e come un metronomo tengo i 4.40; poi al 5° chilometro avverto stanchezza e fastidio allo stomaco. Già dal primo chilometro sento l'intestino in subbuglio come se dovessi andare in bagno. Decido di rallentare e dopo altri 2 chilometri capisco che la mia gara sarà solo un allenamento. Con Maurizio stiamo assieme sempre intorno ai 4.43 fino al 16° chilometro, quando, non capisco come, cedo di schianto. Ho paura di non finire la gara e allora mi porto costante a 4.55, poi a 5 fino al 20 chilometro, quando chissà perché, ritrovo un po' di energie e mi rimetto a 4.49. Finisco la mezza sprintando e bruciando sul  rettilineo finale 5 o 6 atleti. Tempo complessivo: 1h42m07s; Maurizio è arrivato un minuto prima di me (maledetto).

Deluso per il crono, ma soddisfatto per non essermi fermato. Certo con gli allenamenti fatti non benissimo il risultato non poteva essere differente. Adesso un'altra settimana di carico, poi una di scarico e infine l'ultima mezza a Uta dove cercare di abbattere i 100 minuti e capire quale possa essere il mio valore.

Purtroppo mi sto rendendo conto che preparare una maratona in queste condizioni (sveglia per andare al lavoro sempre alle 5.30 e rientro a casa alle 19) diventa davvero proibitivo. Adesso unico obiettivo, recuperare e poi vedere cosa mi riserva il destino.

Buona Corsa!

3 commenti:

  1. appena ho letto 4'40 ho pensato: hmm, è partito troppo forte....

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  2. @Yo: in teoria 4:40 è il mio passo gara, ma come al solito la testa non regge

    @Marco: domenica 20 ci riprovo!

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