Con la famiglia si decide di andare in Ogliastra per fare due giorni alla solita sagra di Primavera Ogliastrina che si tiene a Gairo Sant'Elena.
Partenza il sabato mattina alle 8 evia andare, sciropparsi 200 Km in auto per poi arrivare in loco, comprare il necessario per qualche panino e poi verso le 13 giù al mare vicino a Tortolì.
Quello che non ci aspettiamo, e che all'arrivo nella nostra solita bottega di paese, una delle figlie della storica proprietaria, mi punti e mi dica: "Alessà, domani non puoi mancare, c'è la corsa dell'amicizia, dai che ci saranno un po' di persone".
Sul momento faccio il vago, ma onestamente non ho voglia di correre. Preferisco farmi i miei 18 Km previsti in tabella, al mio passo, per poi tornare a casa e dedicare la giornata alla famiglia e andare in giro per la sagra.
Al rientro dal mare, mia moglie pensa bene di scendere in paese, mentre io porto il bimbo a casa, ma si dimentica di darmi le chiavi di casa.
A questo punto dopo 10 minuti di attesa, con il nano, raggiungiamo la mamma, che nemmeno a dirlo ha incontrato i cugini al chiosco in piazza.
Appena arrivo, non sia mai che in Ogliastra le persone non siano ospitali, subito una birra ghiacciata per me e un tea freddo per il nano. Si chiacchiera, ci chiedono di restare anche per la cena in piazza, e nel frattempo arriva la seconda birra ghiacciata.

In tempo zero, mi trovo una terza birra in mano e sto firmando la liberatoria per partecipare l'indomani alla gara.
Quindi ceniamo in piazza con pecora in cappotto, vare coccò, casu axedu e salume locale e via a nanna.
Di sicuro il pasto non è un pasto da atleta, però chi se ne frega.

Alle 9 si parte.
Il paese è terrazzato, partiamo in discesa ma dopo 500 metri è subito salita, circa 300 metri belli tosti che mi cucinano le gambe... Non mi sono riscaldato a sufficienza.
Torniamo dentro il paese e tra pianori e salitelle siamo già al secondo chilometro. Passo contenuto perché so che per i prossimi 3 chilometri sarà tutta salita.
La prendo con calma per non scoppiare.
Rifornimenti sempre puntuali e precisi ogni due chilometri. Arrivati in cima alla salita al 5° chilometro, inversione di marcia e si torna indietro.
Ci metto un po' a sciogliere la gamba, ma dopo uns esto chilometro a 4'22", finalmente le gambe si sciolgono, inanenllerò tre chilometro sotto i 4'10".
L'ultimo chilometro e ottocento metri è il più rognoso dentro il budello dei viottoli di Gairo. Infatti torno a 4'20".
Sono sesto assoluto, ma il risultato non è quello che mi interessa.
Ciò che è importante è essermi divertito ma soprattutto che delle persone che amano questo sport, senza l'ausiolio di alcuna federazione, abbiano organizzato una manifestazione davvero davvero ben fatta.
Buona Corsa