E dopo un anno rieccomi sulle strade di Cardedu e Barisardo. Quest'anno non si passa più nel territorio di Tortolì, con le sue salite di Cea e l'arrivo al lido di Orrì, ma si parte dal territorio di Gairo, da Su Zirboni e si arriva alla Torre di Barì.
Sono molto affezionato a questa gara che per me significa la riapertura della nuova stagione di gare. Su cinque edizioni ho perso solo la 3°. Nonostante la gara sia di piccole dimensioni è sempre stata ben organizzata, e quest'anno, dopo la parentesi dell'anno scorso gestita del mio amico di corsa Claudio Bagnasco, l'organizzazione torna in mano all'associazione Manotesa.
Già dal sabato si sente l'accoglienza della gente che mette il cuore nella gara e nella sua organizzazione. Arrivo di pomeriggio alla torre di Barì dove si ritirano i pacchi gara, una ragazza dell'organizzazione, di cui non ho chiesto il nome da gran cafone, mi guarda e fa: "Bonetti...". Capisce che rimango stupito. Le dico: "sì... come hai fatto?". "Ricordo la faccia dalla foto". Poi ci penserò... ma quale foto?
Comunque ritiro il pacco gara, che per 12€ di iscrizione è davvero tanta roba: zaino, maglietta, svariate buste di frutta secca bio. In più ne avessi il tempo, che non avrò, l'indomani avrei diritto al pasto gratis (credo ci fosse pecora in cappotto e tanto altro).
Torno a casa, cena a Lanusei con pizza a base di pecorino e guanciale, e poi alle 22 a nanna come un vero atleta.
L'indomani sveglia alle 6:30, colazione un po' arrangiata e alle 7:30 via verso l'arrivo da cui un bus ci porterà alla partenza.
Mentre sono per strada l'intestino reclama vendetta, e perché farlo arrabbiare rischiando di subirne le conseguenze in gara?
Dopo poco sono a Barì, dove subito incontro Claudio e altre persone che conoscerò sul momento. Tra queste Gastone Breccia, che nel pomeriggio presenterà il suo libro "La fatica più bella", e un ragazzo pisano di origini sarde con il quale chiacchiero in bus fino alla partenza.
Arrivare in bus alla partenza mi lascia stupito. Partenza a circa 120 m sul livello del mare.
9:30 squillo di tromba e si parte. I primi cinque chilometri sono un delirio. Soprattutto i primi 2 che li corro sotto i 4' a Km. Un terzo chilometro rallentato a 4'27" causa uno strappetto in salita e poi tutti tra i 4'11" e 4'15" fino al decimo. La discesa mi ha dato fiducia, però so che ora inizia il duro: reggere di testa.
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Altimetria |
Guardo il crono e dice che la media è 4'11". Potrei fare il personale.
Da adesso decido di gestire, forse troppo presto per ragionamenti del genere, ma ho paura di saltare. Mi ero preparato per farla a 4'24", 4'20" andando bene. i 4'11" non sono di sicuro il mio passo.
Fino al decimo chilometro ho recuperato persone, però ora sono solo e non ho riferimenti.
Adesso si torna su un pezzo del vecchio percorso, che in passato era all'inizio e non mi è mai piaciuto, falso piano che dal livello del mare mi riportava in passato intorno ai 20m sul livello del mare. Quello che ignoro è che quest'anno anziché deviare nelle campagne, si continua dritt e per altri due chilometri si continuerà a salire fino a 60 m sul livello del mare.
Chiudo il 19° a 4'05" ma subito dopo il primo strappetto, che però non accuso, tanto nella mia testa, non ce ne sono altri.

Siccome non sono sano di mente, forse il poco sangue al cervello mi condiziona, subito dopo la gara, mentre aspetto che Claudio e gli altri, eccetto Gastone che è signor atleta, arrivino, vado a fare il bagno. Mi spoglio in riva al mare, tengo su solo i pantaloncini e giù nelle acque cristalline dell'Ogliastra.
Splendida gara, gestita bene ma non benissimo. Forse avrei potuto soffrire un filo di più sulle salite, e allo stesso tempo usare un po' meglio le energie all'inizio.
Ma questo per ora è quello che ho ottenuto, e tanto mi basta. Negli ultimi 4 mesi mi sono allenato benissimo, correndo 1200 Km e togliendo 3'20" al tempo totale della mezza rispetto alla precedente di Pula. Se tanto mi da tanto (lo so l'atletica non è fredda matematica) a Cagliari potrei davvero fare una bella gara.
Per ora mi sono dovuto rassegnare Martedì e Mercoledì a correre lentamente perché questa gara mi ha lasciato dei forti dolori ai quadricipiti e al vasto.
Oggi sembra meglio, vediamo domani il progressivo se verrà via facile come spero o se dovrò soffrire come i giorni scorsi.
Buona Corsa