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giovedì 6 dicembre 2018

CRAI Cagliari Respira

Il 7 ottobre ci sono andato vicino. Ma andarci vicino non conta nulla se non a bocce.
Quel maledetto limite dei 90' mi perseguita oramai da 4 anni. Da quella Cagliari Respira del 2014 dove inaspettatamente, anche se solo per 2 secondi, andai sotto i fatidici 90'.

Dalla Mezza di Ogliastra sono passati quasi due mesi, 500 Km di allenamenti ai soliti orari da panettiere, chilometri più o meno veloci, un po' di stanchezza dovuta alla vita quotidiana e qualche ritocco alle tabelle proprio per la troppa stanchezza accumulata.

Domenica 25 Novembre ultimo test: 27 Km con dentro un ventello da fare in teoria con solo i primi 5 e gli ultimi 5 chilometri un filo più lenti del passo gara (4'12"). Invece alla fine verrà fuori un 20 Km tirato a 4'15", con gli ultimi 5 Km fatti a 4'07". E quella settimana la chiuderò a 85 Km.

I presupposti per fare bene ci sono tutti; scarico per bene le gambe dopo il mercoledì in cui faccio un 3*2000 a RG.

Domenica si parte con i compagni di squadra, arriviamo abbastanza in anticipo. Seconda colazione con pane e miele alle 8:30 e poi ci si prepara per lo start alle 10.
In fase di riscaldamento non riesco a svuotare l'intestino. Come dirò a Maurizio in fase di riscaldamento, non mi sento soddisfatto, è come se sentissi una forza dentro che neanch'io so come.

Partenza
Con Maurizio, ex collega nonché amico di tante mezze, decidiamo di partire assieme. 4'15" per i primi 5 chilometri e poi vedremo.
Intanto mi attardo cercando di fare il vuoto dentro di me. Questo ci costerà partire parecchio dietro in gabbia.

Alle 10 lo sparo.
Percorso leggermente modificato alla partenza e all'arrivo a causa dell'inagibilità dello stadio del CONI. Si parte dalla fiera. Usciti dalla fiera, subito la salitella di via Rockfeller e poi giù in picchiata per viale Diaz e via Roma.
Le gambe vanno bene e i 4'15" ci stanno tutti senza fatica.
Arriviamo ai piedi di largo Carlo Felice. Teniamo i 4'15"/16" e vediamo che quando noi siamo praticamente alla base della salita, i palloncini dei 90' sono quasi in cima. Diciamo che hanno su di noi circa 200m di vantaggio.
In Gruppo
In piazza Yenne si scollina e via giù per corso Vittorio. Maurizio si stacca, per lui i 4'15" erano un tentativo che capisce di non avere. Io vado e lo split ai primi 5 Km dice 21' netti. Ma il Garmin segnala 40 metri meno dei 5 Km. Succede.

A questo punto decido di mettermi a passo gara, 4'12". In realtà la discesa mi aiuta e il sesto chilometro lo faccio quasi tutto sotto i 4' a Km. Comunque la gamba gira facile, continuo a riprendere una marea di concorrenti che mi sono partiti davanti. In viale Trieste vedo un gruppo di atleti di una stessa squadra, mi metto con loro fino a via Roma. riprendiamo ancora un bel po' di gente. Sono a 4'10" costante e senza fatica. non salto un ristoro.

Via Roma
Finita via Roma, a metà viale Diaz c'è la solita salitella che ho paura mi cuocia, ma la prendo con calma e va via facile. Riesco pure a salutare Massimo e Stefano che mi incitano. Ponte Vittorio e poi giù per viale Poetto. Split al 10° Km in 21'09" con il Garmin che segnala 5.08 Km. Perfetto. in pratica il passaggio ai 10 Km in 42'10". Sono in tabella.
Supero le caserme, e continuo a recuperare atleti, vedo i palloncini dei 90' sempre più vicini. Molti degli atleti che recupero sono tra coloro che al via erano partiti coi palloncini e iniziano a saltare.
Sto davvero bene, gamba che gira facile, nemmeno un accenno di stanchezza. Decido di non prendere i carbogel perché ho paura che l'intestino si possa svegliare.

Viale Diaz
Sul lungomare Poetto inizia a entrare un filo di vento, ma non ci faccio caso, io ho il mio passo e vado convinto a 4'10"/11". Arrivo davanti all'ospedale Marino dove c'è il giro di boa. E lì c'è il cartello dei 15 Km. A sensazione mi sembra un po' presto. Split: 18'48". Sì è decisamente in anticipo. Il Garmin dirà 500 metri spaccati. 
In questo momento succede qualche cosa, ho paura che i miei piani gara saltino, anche perché ora nella mia testa dovrei andare a 4'08".
Entriamo a Molentargius e qui la brezzolina trasversale diventa vento in faccia. Sono a 10 metri dai palloncini verdi dei 90'. Vorrei raggiungerli per stare coperto. Ma come se mi si fosse spento un interruttore, le gambe iniziano ad imballarsi sullo sterrato.
Non riesco ad andare oltre i 4'16". Passo di fianco a un cartello ribaltato, forse quello dei 16 Km (che non vedrò mai).
Vedo i palloncini che un poco alla volta iniziano ad allontanarsi.

Poetto
Al 17° Km sono in piena crisi, ogni tanto rintuzzo ma più veloce di 4'18" non vado. Diciottesimo e diciannovesimo sono un'agonia.
Per la prima volta in gara vengo riagganciato da altri atleti che prima avevo superato in scioltezza. 
Gambe dure e testa che vorrebbe mollare; arrivo al 20° Km in 22'43", ma soprattutto il Garmin dirà che è stato uno split da 5220 metri.

Ora non c'è  altro da fare che cercare di accelerare, siamo sulla ciclabile di Su Siccu; dopo un po' c'è la curva che riporta verso piazzale Marco Polo, dove ho parcheggiato, proprio di fronte all'ingresso della Fiera. Qui ritrovo gamba, riprenderò uno o due atleti che mi hanno superato poco prima, sento Stefano o Massimo, non ricordo, che mi incitano, una volata di 200 metri. Vedo il cronometro che dice 1h28' e poco. Sprinto. Stop al Garmin. 1h27'45".
Quasi Finita
Che tempo. Ma come ho fatto?
Come cazzo ho fatto... Aspe'... Controlliamo la distanza misurata... 20.750. Ecco il barbatrucco. Questo crono non varrà più di 1h29'20".

Purtroppo a causa del cambiamento di percorso nell'ultima settimana il percorso nonostante sia stato omologato FIDAL, è stato misurato male.
Vabbè. Vorrà dire che avrò un PB non omologabile da dover abbattere. Ora testa alla prossima mezza, presumibilmente a Oristano.
Buona Corsa.

2 commenti:

  1. Proprio così. Quando c'è un buon stato di forma si è portati a tirare da subito e più di quanto si dovrebbe. Poi arriva il 17° e.... si salvi chi può.

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