Pagine

lunedì 2 marzo 2015

Mezza maratona del Giudicato

E alla fine arrivò il giorno in cui dovevo dimostrare a me stesso che il lavoro fatto in inverno dava i suoi frutti.

Arrivo dalla 30 Km di cagliari che mi ha lasciato tante scorie nelle gambe.
L'ultima settimana di rifinitura è andata abbastanza in vacca, a partire dai primi giorni dove le fasce late sono rigide e non riesco a correre come vorrei.

Il giovedì faccio bene la seduta di qualità, ma la domenica alzo bandiera bianca dopo appena 4 Km corsi sotto il vento e la pioggia. 
Sono stanco e la testa non regge.

E sarà proprio la testa la protagonista della gara fatta Domenica.
Arrivo da una settimana tosta per il morale; alcune persone intorno a me non stanno bene, sono nervoso, e tratto male pure mio figlio.
Di notte, rpima della gara, non dormo bene col pensiero rivolto a chi sta male e a quel povero mostriciattolo che poche ore prima ho maltrattato (non chiamate il telefono azzurro, l'ho solo cazziato a vuoto quando lui faceva solo il suo mestiere... il bambino).

Mi alzo alle 5.30 e sono indeciso se andare a fare la gara. Sono svogliato, triste e con pochissima volgia di soffrire.

Alla fine parto.
90' di auto e sono a Oristano.

Ritiro il pettorale, mi incontro con qualche amico, mi vesto e alle 9 inizio il riscaldamento con Michele, oramai compagno di gara abituale.

Poco prima dello start urgo di bagno, perdo contatto con Michele e purtroppo non ci rivedremo più se non all'arrivo.

Km 4 - Ancora fresco
9.45 sparo, e via andare. Nella testa l'idea è di andare a 4'10" costanti e vedere finché dura.
Nell'impresa di cercare di raggiungere Michele, i primi due Km sono sotto i 4' a Km.
Sembra di stare bene. Ai 5 Km, dopo 3 Km di assestamento, il apssaggio è in 20'55". 4'11" di passo. Quello che volevo.

Al 7° inizio leggermente a soffrire, una strada che poi vedrò sul profilo altimetrico Garmin essere piatta, mi sembra in salita. Niente la testa è andata.

Mi assesto a 4'20" e cerco di tenere.
Al 10° mi passa per la testa di mollare. Voglia di soffrire prossima allo zero. Però il passaggio in 42'40", 20" meglio del passaggio fatto quando ho fatto il personale, mi invoglia a continuare.

al 12° oramai ho capito che saranno solo chilometri da portare a casa. Inizio a sentire il classico fastidio che si ha quando non si ha voglia di fare una cosa.

Al 15° addirittura un punta al fegato mi obbliga a camminare per 200 m. Erano 4 anni che non avevo problemi di questo tipo.

Riparto e, siccome la gamba c'è ma la testa no, mi rimetto in caccia delle persone che mi hanno superato. Li riprendo regolarmente. La gamba c'è, mi ripeto.

Al 18° altra punta al fegato. Che palle!

Arrivo - Voglio morire
Riparto e mi rimetto a riprendere persone che mi hanno superato in precedenza.
al 19° aggancio un ragazzo di origine africana che zoppica, non riesce ad appoggiare il piede. cerco di portarmelo dietro. Andiamo senza troppo patire a 4'25".
Quando vedo il cartello del 20° Km decido di partire, tanto ho poco da perdere, mi metto regolare a 4'08". Ne riprenderò 7 solo nell'ultimo chilometro, loro sono cotti, io sono solo triste e incazzato.

Ultimo retilineo dove supero gli ultimi 2 a 100 metri dall'arrivo e chiudo in 94'14". Secondo mio crono di sempre. Ma sono incazzato come una vipera.
Le gambe c'erano, ma la testa è rimasta tra ospedale, casa e non so dove altro.

Per fortuna all'arrivo c'è un bellissimo buffet con molti prodotti dell'azienda casearai locale. Mangio come non ho mai fatto a un ristoro (mozzarelle, bevande al latte, pane e arance).

Tutto perfetto nell'organizzazione, se non fosse che poi scoprirò che il cronometraggio ha avuto le traveggole, io sono accreditato di 93'03", e molti miei amici si sono trovati i tempi completamente sballati e anche l'ordine d'arrivo sembra scritto da uno che passava di lì per caso e non sappia dire chi sia arrivato prima e chi dopo.

Comunque pra mi fermerò per far fiatare la testa. Forse l'idea dei 42 Km di Cagliari sta passando. forse mi fermerò fino a Maggio e continuerò a correre solo per scaricare un po' di tensione legata alla routine quotidiana.

Buona Corsa!