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venerdì 17 novembre 2017

3° Corri Molentargius

Domenica scorsa, dopo 4 settimane di lavori specifici per la velocità, ho corso la 3° edizione della Corri Molentargius.

La mia idea è quella di riuscire a fare meglio di Terralba, dove sono passato ai 10Km poco sopra i 42' e soprattutto avevo chiuso a 4'15" di media.
Nella mia testa l'idea è di chiudere a 4'10" per avere così qualche possibilità, a Dicembre, di ambire a un under 90' nella mezza.
il coach Giuseppe mi catechizza più che sul passo sulle soglie cardiache, stare sotto i 184 per il primo terzo, poi sotto i 187 e negli ultimi due andare anche a 190.

Partenza alle 8 da Carbonia con il mio compagno di squadra e a volte di allenamento Giuseppe, un uomo chiamato cazzimma. C'è poco da fare, anche quando ne ha poco si spreme come un limone.

Arrivati dopo un'ora a Cagliari, completiamo le pratiche per ritirare pettorale e pacco gara, ci cambiamo. Sembra fresca la giornata, appena indosso la temrica perciò capisco subito che mi farebbe sudare come una sauna. Quindi svolazzini e canottiera.
Riscaldamento per 25' corricchiando nella parte iniziale del percorso che scopro essere in terra battuta. Magari poi diventa asfalto, penso, invece sarà tutta terra battuta, fango e ghiaia. Non è una campestre, ma è un fondo sul quale non sono abituato a correre.

Ore 10 via. 
Lo starter aveva chiesto a chi dovesse fare l'amatoriale o correre la competitiva lentamente di lasciare i posti davanti a chi avrebbe corso più forte, ma niente. Purtroppo a causa di un ritardo ai bagni mi trovo nelle condizioni di partire dal fondo.

Al via sguinzaglio Giuseppe, che è piccolo ma cattivo come un diavolo della Tasmania e via di spallate e gomitate. Chiedendo permesso.
Quel disgraziato di Marcello quando lo supero mi tira una spinta. I vaffanculo che gli ho tirato dovrebbero garantirgli una degenza in ospedale fino a Natale.

Il primo chilometro non riesco a gestirlo bene, nonostante il passo lento sopra i 4'25" ho il cardio che sbarella. Comunque lo chiudiamo a 4'13". Poi Giuseppe come suo solito parte con l'ignoranza e via a tirare. Lo conosco, lo tengo a un tiro di schioppo ma cerco di non scoppiare, quindi sono 4'08" e 4'07". A questo punto il cardio mi si assesta, e dopo un attimo di panico iniziale capisco che ne ho. Supero Michele, compagno di tante gare, mi dice di non stare bene, stretta di mano e via. Chilometro chiuso a 3'59". Forse la sensazione di benessere può farmi saltare.

Da adesso passo io davanti a Giuseppe a fare il passo. Intanto il gruppo inizia a sfoltirsi. Per i successivi tre chilometri prendo come riferimento un ragazzo che mi sembra abbastanza regolare e infatti sono 4'12", 4'12" e 4'07". Ora il mio pacer dà segni di cedimento. Decido di superarlo proprio quando si entra nel rettilineo di rientro. 4'04". 

Ora mi assesto, il fatto di non avere molta esperienza su ghiaia e terra battuta si fa sentire. Dopo un chilometro dove continuo a recuperare persone chiuso a 4'12", la stanchezza inizia a farsi sentire. Al 10° Michele si riaffianca con una corsa bella facile. Io invece inizio a cedere e chiudo il chilometro a 4'16". Decido di provare a riaccelerare, il chilometro lo chiuderò a 4'12", ma Michele e almeno altri due che avevo superato poco prima mi ripassano. Ultimo chilometro, aspetto gli ultimi 500 m per lanciarmi.

Parto, raggiungerò velocità di punta intorno ai 3'40", ma troppo presto, a 100 m dall'arrivo non ne ho più mi manca il fiato. Chiuso. 50'01" per poco più di 12 Km. Il Garmin dirà 4'09" di media. Passaggio ai 10 Km in 41'23".

Sono sfatto, di fianco all'arrivo c'è lo stand dell'Arborea con le bevande per il ristoro, mi si avvicina una delle belle promoter per chiedermi cosa voglia. Dalla bocca mi esce un rantolo di cui lei intuisce il significato "Aspetta che sto per vomitare". Mi sorride, prendo due brick di succo di frutta e la saluto. Due chiacchiere con Michele, che nonostante sul traguardo mi abbia battuto, ha impiegato 7 secondi più di me sul real time (magra consolazione). Giuseppe oggi invece non ne aveva e chiude con un dignitosissimo 4'15" di passo.

Bellissima gara, ben organizzata e location fenomenale in mezzo a fenicotteri, cavalli e laguna. Niente di meglio per staccare la testa dalla settimana lavorativa.

Ora testa alla Cagliari Respira, sperando che questo raffreddore stagionale che mi sta massacrando, e soprattuto che la nevralgia al trigemino mi lascino in pace per le prossime 2 settimane.

Buona Corsa!