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mercoledì 31 dicembre 2014

Bilancio 2014

Si è chiuso il mio 5° anno da runner.

Devo dire che un anno del genere sarà difficile da replicare.

A Marzo ho corso la mia prima maratona, andando subito a sfondare il muro dei 210 minuti. Molti miei compagni, più forti di me sulla carta, ancora non sono riusciti a fare altrettanto avendo corso già 3 o 4 maratone.

Poi l'anno mi ha riservato l'illusione di poter sfondare il muro dei 90' in mezza maratona, se non fosse che nella gara di maggio, è arrivato il primo caldo, che per me che corro alle 4 del mattino, è stata una mazzata terribile.

Tutto rinviato.

L'estate mi ha riservato solo tanti chilometri corsi in allenamento e nessuna gara fino al 14 Settembre quando ho corso la mezza di Ogliastra. Peccato che tra percorso da crono scalata e imprevisto intestinale pregara, la gara è andata via difficile e dura e se non fosse stato per la soddisfazione di portare Ilaria al traguardo da vincitrice, direi che la gara è stata fallimentare.

Da settembre solo allenamenti uno dietro l'altro, accumulando tanti chilometri e tanto lavoro per rendere il mio motore più potente. Poi arriva Novembre, il mese cruciale, e lì saltano fuori un raffreddore e una nevralgia al trigemino. Sono sicuro che la stagione è andata a farsi fottere.

Il 7 Dicembre arriva l'ultima mezza, che decido di correre in 92 minuti se le cose andranno bene.
Le cose però non vanno bene, vanno benissimo. Gamba arzilla, cuore vigoroso e un po' di culo col meteo. Crono finale 89'58". Muro dei 90' abbattuto.

Da allora solo allenamenti con tantissima qualità, ma allo stesso tempo molto lunghi. circa 60/65 Km corsi a settimana da allora con il solo sabato di rigenerante.

Ora gli obiettivi a breve termine sono due: correre a Febbraio la 30 Km di Cagliari a 4'40", per vedere se in autunno potrà diventare il mio passo maratona, e a Marzo fare la mezza del Giudicato di Oristano intorno agli 87' per poi puntare a fine anno ai famosi 84'. Ma forse questa non è scienza, ma fantascienza.

Per ora chiudo l'anno con 2850 Km corsi, a un soffio dal muro dei 3000 Km che spero di abbattere l'anno prossimo assieme a tanti altri muri.

Per adesso buon anno a tutti e come sempre
Buona Corsa!

martedì 9 dicembre 2014

Cagliari Respira 2014

E' dal 14 settembre che non scrivo più.

Da allora sono passati tanti chilometri, tante sedute di allenamento alle 4 del mattino, una nevralgia al trigemino, un raffreddore e tante notti insonni per il nano.

Ma andiamo con ordine.

A Ottobre chiedo al coach di dare una mazzata ai cavalli del mio motore e per un mese mi fa fare lavori brevi ma intensi. 

A fine ottobre poi arriva una tabella che ha del fantascientifico: le uscite domenicali, tutte sopra i 16 Km a una media di 4'30", e il giovedì e il martedì tanto fartlek; allenamenti mai fatti. Un po' mi terrorizza. Però poi facendo la prima settimana capisco che qualche cosa nel motore sta cambiando in meglio.

Purtroppo arriva il primo malanno di stagione, un raffreddore, e subito dopo una nevralgia in faccia che mi fa perdere allenamenti e smalto.

Tabella rivoluzionata, carichi ridotti e tutto da rifare.

Il coach non ha dubbi sulla linea da seguire, io invece sono solo un gigantesco punto interrogativo. Non ho idea di dove sto andando e in quali condizioni ci arriverò.

Le ultime due settimane di allenamento poi sono una totale scommessa. Pochi recuperi, tanti chilometri e tanta qualità. Arrivo a giovedì scorso completamente sfatto, dovrei fare 50' a 5' a Km ma non riesco a farne nemmeno 42' a 5'15".

Per la gara sono una mina vagante. Spero che i due giorni di recupero mi permettano di recuperare.

Arriviamo a domenica mattina, e ci incontriamo con Stefano e Giuseppe reduci dalla precedente Mezza Maratona di Uta dove lo scirocco e il caldo ha fatto saltare i loro piani di under 90'.

Oggi siamo tutti e tre convinti: 4'20" da Garmin costante per tutta la gara e non si sgarra.
Poche velleità, poco mordente. Solo l'idea di arrivare in fondo senza morire.

Arriviamo a Cagliari e il clima rispetto a due settimane fa si è ribaltato. Ci sono 9°C e un filo di maestrale che all'ombra congela.
Decidiamo di partire in canotta, senza termica e io con solo i manicotti a coprirmi le braccia.

Alle 10 in punto, davanti all'incrocio di Viale Diaz davanti all'Amsicora, si parte. Un fiume di 2500 persone, fra agonisti e non.

Subito 2 Km di discesa ci permettono di andare a regime. Io e Giuseppe siamo affiancati, Stefano è restato imbottigliato nella calca. E' sempre a 15 metri da noi, credo che nel giro di 5 Km si aggancerà. Aggancio che non avverrà mai, non vuole strappare e decide di tenerci nel mirino per avere un riferimento costante.

Al terzo chilometro subito una bella rampa in largo Carlo Felice; 500 metri di salita, che poi ci immettono in Corso Vittorio, dove decido di far recuperare il cuore. Le gambe sembrano avere patito. Tengo a freno Giuseppe che vorrebbe partire e tenere i 4'15".

La discesa di Via Trento ci permette di fiatare, e arrivare al 5° chilometro in agilità. Al rifornimento perdiamo tempo, controllo il passo medio in quel chilometro e siamo a 4'30", accelero. Giuseppe mi lascia andare. Poi all'arrivo scoprirò che 'si era scassato il cazzo' dei miei strappetti per tenere la media. 

Da adesso è corsa solitaria. Ogni tanto mi giro e vedo i miei compagni a pochi metri, non più di 20.
Al settimo chilometro mi si affianca un ragazzo con passo spedito... E' Michele, con il quale ho corso due chilometri nella precedente mezza in Ogliastra.
Lo riconosco, lo saluto, due convenevoli, e capisco che è il treno giusto. Lui punta i 90', io no. Però potrei provarci. Anche lui in realtà vuole stare intorno ai 91/92. Per cui decidiamo di partire assieme.

Al 10° Km passo in 43' spaccati, ossia 4'18". Perfetto.

Avviso Michele che mi sta tirando il collo, gli chiedo di cedere un filo, e ci assestiamo sui 4'16" da Garmin, anche se poi arrivati al Poetto iniziamo ad accelerare.
Il punto più duro è l'ingresso alle saline. Maestrale in faccia e 1 Km di sterrato che mettono a dura prova cosce e caviglie.
Con Michele ci alterniamo a prendere vento in faccia. Poi bello leggero e baldanzoso arriva uno che ha un passo costante, ci supera e noi ci accodiamo. Capiamo che sta puntando i 90' e probabilmente lo fa come allenamento. Corre senza pettorale. E' un metronomo. Va a 4'13" come se nulla fosse. Ci dice di seguirlo. Noi cediamo un filo, io ho paura di arrivare al 18° scoppiato. Ma lo teniamo nel mirino.

Passaggio al 15° in 64'17". Ultimi 5 Km a 4'16". Stiamo andando alla grande e il fisico non sente fatica. Usciamo dalle saline e da un po' non vedo né Giuseppe né Stefano.

All'ingresso della ciclabile, tornante in discesa e rivedo Giuseppe. Pollice alto e si continua ad andare.
Ora la gara è solo testa, passano 17° e 18° Km e la gamba tiene. Anche se arrivati in zona Su Siccu il vendo taglia un po' le gambe.

Al 19° Km la strada fa un falso piano a sfavore, tendo a cedere, ma al 19,5 Giuseppe mi supera, non è velocissimo ma più veloce di me. Ora o mai più. Gli urlo: "Dai che mi serve un gancio" e gli vado dietro, perdendo però la compagnia di Michele. Improvvisamente mi trovo a 4' a Km. Sto di fianco a lui fino al cartello del 20° Km il cuore sale forte, decido di cedere un po' e lasciarlo andare. Giuseppe ha 'cazzimma' da vendere. Lui supera il mio riferimento delle saline e se ne va. Io inizio a rivedere il mio riferimento, gli sarò a 10 metri.

Ora apnea fino alla fine. Entrimao in pista, sto cedendo, tengo botta a 3'57". Ai 150 metri sento uno con passo da bisonte che mi sta per raggiungere. No, non devo mollare, via in punta di piedi, gambe alte e allungare la falcata. Spingere. Intravedo il display, dice 1:30:05.. 06 ... 07. Finito.

Stoppo il Garmin. Faccio casino, lo riavvio, lo fermo di nuovo. Il mio Garmin dice 1:30:00... Vuol dire che ho fatto under 90'. 1:30'11" real time 1:29'58".

Abbraccio con Giuseppe che mi dice: "E ora ringrazimai sul blog". Fatto, Grazie Giuseppe. Nel frattempo avevo perso Michele. Arriva ora 1:30'31", poco sopra i 90' (real time 90'03"). Abbracci e ci ringraziamo a vicenda per esserci dati manforte. I cambi, soprattutto nella zona ventilata sono serviti.

Stefano arriva ora 1:30'56" real time 1:30'42". Contento per il personale inatteso ma forse un filo deluso per il muro dei 90' che resta ancora su.

Che devo dire.
Bella giornata, bella prova, totalmente inattesa.

Ora un solo dilemma: inverno deidcato al cross per mettere altri cavalli e puntare ad abbattere il muro dei 99' in mezza, o preparazione lunga per fare ad Aprile la maratona di Cagliari e puntare il muro dei 200'?
Madonna quanti muri!

Buona corsa!

lunedì 15 settembre 2014

Mezza maratona d'Ogliastra 2014

Allora, dopo qualche mese di ripresa e allenamenti con temperature africane, si torna in gara.

Sono in Ogliastra, e da venerdì porto a spasso il marmocchio per vedere un po' di campagna in un periodo in cui tutti vanno al mare.
Venerdì siamo andati nel parco di Selene a mangiare carne cotta alla brace da me personalemnte, Sabato a Baunei a vedere gli asini liberi che poi tanto allo stato brado non sono perché reclamano carote e altro cibo a nostra disposizione.

Il fanciullo si diverte e io con lui. Sabato mattina mi ricordo, prima della gita fra gli asini, di fare un allenamento di scarico. Sono a quasi 1000 m di quota e alle 7 del mattino ci sono 11 gradi. Penso che forse il tempo sarà clemente e mi risparmierà il tanto temuto bagno di sudore. Alle 11 però sono al ritiro pacchi gara, a livello del mare, e lì i gradi sono 29. Ok, so che l'indomani dovrò soffrire.

Passo la giornata, come già detto, sull'altipiano di Baunei, mangio 10 culurgioni di patate per pranzo e al rientro si sta un po' a letto fino al risveglio del cialtrone. Serata poi finita mangiando il timballo di pasta al ragù fatto da mia moglie.

Domenica mattina sveglia alle 6.25. Colazione con torta pasticciotto leccese fatta da mia moglie e poi prima sosta la bagno.
Tutto bene, dopo 10 minuti si sveglia il resto della famiglia; oggi giornata al mare per loro, di fatica per me!

Poco dopo, altra sosta al bagno... Questa volta un po' meno 'normale'.
Sono le 7:15 ora siamo pronti per incontrare il resto della squadra... Ops altra sosta, bella lunga, al bagno.
Non sto bene e credo che il mio cervello lo abbia capito benissimo.

Ore 7:30 via verso il camping di Orrì, dove devo trovare il resto della squadra e dove prenderemo il bus che ci porterà alla partenza.
Intanto il resto della squadra ha avuto un piccolo problema: la macchina ha deciso di morire a 60 Km dalla destinazione e a 130 Km da casa. Per fortuna un altro compagno di squadra li carica tutti e faranno gli ultimi 60 Km in 7 in auto.

Ci troviamo finalmente all'appuntamento e alle 8.15 si parte con destinazione Cardedu, da cui partirà al gara. I partecipanti non sono tantissimi, un po' la collocazione della gara, un po' la concomitanza di altre gare, alla fine al via saremo poco più di 120 partecipanti.

Tra i compagni di squadra e amici ci sono due che poi andranno a podio, di cui uno vincitore assoluto con un distacco di 4 minuti sul secondo.

Al via, comunque, nonostante la non perfetta condizione decido di provare a fare il passo gara pattuito col coach: 4'19".

Chiedo a Ilaria, un'amica veneta che sta riprendendo dopo gli infortuni se voglia farla assieme. Mi dice che correrà a sentimento (vincendo poi la graduatoria femminile assoluta).
Quindi via e dopo 1 Km sono a regime. Però mi rendo conto che la disidratazione causata dal malessere precedente mi sta fiaccando.

Comunque cerco di tenere. Al rifornimento del 5° Km sono già cotto, il passo è già sceso di 10 secondi a Km.

Al 7° mi fermo completamente. Ho il cuore costantemente sopra i 175 bpm, e lo scoramento è tanto. Vorrei andarmene. Mi supera Ilaria, e assieme a lei una mezza dozzina di atleti.
Rifletto, mi prendo 30 secondi, il cuore torna a 138. Riparto.

Ora nessuna velleità. Solo portarla a termine e vedere se di testa reggerò le salite toste che so benissimo che mi attendono.

In pratica corro da solo. Il gruppo di atleti è diviso in due: noi primi 30 e poi a più di 200 m da me tutti gli altri.

A questo punto testa bessa e vediamo di recuperare. All'8° Km prima rampa lunga, non una grandissima pendenza, ma almeno 600 metri buoni di salita continua. Metto le ridotte, accorcio il passo e tengo botta, e recupero subito uno degli atleti che mi aveva superato. Subito scollino, allungo il passo per spingere un po' in discesa, poi curva a gomito. Da una casa di campagna mi incitano, sorrido alzo il braccio, saluto e vado avanti.

Usciamo dalle campagne tra Cardedu e Barì, e siamo sul rettilineo che porta alla torre spagnola, lì c'è un giro di boa. Incrocio Ilaria lei mi incita, e io le grido che ci vedremo in cima, indicando che alla fine della prissima rampa sarò con lei. Nel frattempo un ragazzo dalle retrovie mi si affianca, siamo intorno ai 4'35" e facciamo un chilometro assieme, fintanto che a un rifornimento doppio, acqua e sali, non mi cade l'acqua. Impreco, lui continua a correre, lo rivedrò solo al traguardo.

Ora sembra che i tanti ristori, che sono molti di più rispetto a una gara classica, mi abbiano dato un po' di energia, per cui in discesa riesco a spingere e mi sembra di non sentire la stanchezza. Tante docce con l'acqua e qualche sorso per rifocillarmi.

Intorno al 13° Km riprendo Ilaria. E' in salita, e lei con la sciatica sempre latente non può spingere tanto. A questo punto non vale la pena spingere e provare a fare tempo, intanto la gara oramai è andata a donne di facili costumi.

Decido di farle il passo. In salita ogni tanto la perdo, rallento e poi la riporto sotto. Il suo unico pensiero è che la seconda non possa vederla, ma tra lei e la seconda delle concorrenti c'è un abisso. Ilaria è atleta di razza, con 84' sulla mezza e 3h05' sulla maratona. Però viene fuori da un periodo pieno di infortuni, e in questo caso, anche una pippa galattica come me può stare al suo passo.

Le salite si susseguono, sento di averne, ma una promessa è debito, e cerco di non mollare Ilaria da sola. In salita cerca di contenere lo sforzo per poi andare via facile in discesa.
Mi offro di prenderle i rifornimenti, ma lei ha tutto nella testa e mi dice di pensare solo a me stesso.

Purtroppo ha bisogno di gel per riprendersi un po' intorno al 16°. Purtroppo, appunto, né io né nessun altro ha a disposizione un gel.

A metà 17° Km il muro finale prima dello scollinamento definitivo. Una rampa al 10% di circa 400m. Sembra non finire più.
In salita sono sempre a testa bassa per restare concentrato sulla corsa. Quasi in cima mi rendo conto che Ilaria è rimasta un po' indietro. Torno indietro di 25 metri, la riprendo e arriviamo in cima a scollinare.

Qui come un miraggio nel deserto dei volontari ci forniscono le spugne, ne afferro 4 e mi faccio una doccia colossale.

A qeusto punto, recita la descrizione del percorso, sarà solo discesa.
Non è vero, ogni chilometro si ripresentano delle rampette di 50/100 metri, non impossibili ma che non ti fanno tenere bene il ritmo.

A 2 Km dall'arrivo vedo un'altro atleta che sta scoppiando, gli avevo promesso al 17° Km che non lo avrei superato (gli ho chiesto dei gel per Ilaria).

A 1500 metri decido di dare sfogo alle gambe; ora Ilaria è al sicuro da qualsiasi avversario e quindi può arrivare al traguardo da sola. A 1000 metri dall'arrivo riprendo il corridore di fronte a me, ma non voglio essere crudele, e gli chiede di correre con me; purtroppo è in riservissima e mi dice di continuare da solo.

Ancora un rampa, 300 metri, arrivo. 1h38'46". Ilaria arriverà 25 secondi dopo soddisfatta e come me sfatta.
Tanto caldo, percorso durissimo, forse 100 metri più corto di una mezza.

Però la giornata è stata stupenda, e anche se il mio corpo mi ha tirato un
brutto scherzo, diciamo che mi sono divertito.
Spero l'anno prossimo di riuscire ad affrontarla meglio, perché di sicuro nel 2015 sarò di nuovo là.

Buona Corsa!

mercoledì 3 settembre 2014

Agosto, chilometri non vi consco

L'anno scorso in questo periodo stavo riprendendo a correre. Venivo fuori da un'influenza contagiatami a ferragosto dal nano da giardino che circola in casa mia, avevo avuto una crisi ipoglicemica che a momenti mi fa svenire per strada, e in pratica non ne avevo più.

Come se fossi un vecchio cardiopatico, il coach mi aveva fatto ripartire con allenamenti che prevedevano alternanza di camminata e corsa. Mi sentivo umiliato e afflitto. Non sarei riuscito, nemmeno a fine ottobre, a correre un 10 Km a 4'30" e in pratica avrei chiuso una mezza maratona solo a Dicembre intorno a 97 minuti.

Tutto questo era il viatico che mi ha poi portato a preparare una maratona per Marzo e fare tantissimi chilometri.

Il 2013 l'ho chiuso con poco più di 2100 chilometri corsi. Al 31 Agosto 2014 ho già corso 1990 chilometri. Da quel famoso Agosto, eccezion fatta per il settembre successivo, non ho mai corso meno di 200 Km, e in particolare Agosto 2014 l'ho chiuso con 262 chilometri sulle gambe. Eccezion fatta per una seduta davvero dura che non sono riuscito a terminare a causa della stanchezza da sveglia alle 5 del mattino, tutte e quattro le settimane di allenamento di Agosto sono andate molto bene.

Sono un anno esatto che non ho più infortuni. Magari durante la preparazione della maratona ho avuto qualche affaticamento muscolare che ho risolto con un buon massaggio, e al limite qualche lieve infiammazione alle caviglie, ma niente che un po' di ghiaccio non risolvesse in meno di 2 giorni.

Ora, a quanto dice il coach, sto attraversando un buon momento di forma e il 14 di settembre dovrò affrontare la prima mezza maratona della stagione. Lui è fiducioso e ottimista come sempre. E io, come sempre, non so che pesci pigliare. 

Intanto con la società abbiamo rifatto i completini, che sono davvero belli, e anche personalizzati (vedi foto).

Ci si vede sulle strade.
Buona Corsa!

martedì 19 agosto 2014

Saucony Jazz 17

Dopo un mese di silenzio, mi rifaccio vivo su queste pagine.
Ne sentivate la mancanza? No? E chi se ne frega?

Allora, veniamo a noi.

Dopo avere corso per svariati mesi, compresa una maratona, con le Saucony Ride, prima 5 poi 6, ho deciso di aggiornare la mia scarpiera con un altro paio di scarpette della casa americana.
Questa volta non sono le Ride, anche perché costano tanto, ma un paio di più economiche Jazz 17.

Come le sorelle maggiori, anche queste scarpe sono 280 gr sullo US 9, hanno un drop di 8 mm, e sono di categoria A3.

Detta così, sembrerebbero un clone.

In realtà la scarpa in questione è molto più morbida, ha una figura più filante e soprattutto è forse un po' più versatile, soprattutto per i lenti corsi intorno ai 5' a Km.

Come oramai da qualche hanno in casa Saucony, la scarpa è stata alleggerita sulla tomaia. Infatti se da un lato abbiamo un peso tipico di una A2 pesante, dall'altro abbiamo l'ammortizzazione tipica di casa Saucony.
A differenza della Ride, della quale indosso lo US 9.5 (mezzo numero più del solito US 9), con la jazz indosso lo US 9 solo perché in negozio non avevano a disposizione lo US 8.5.

Mi ero innamorato della scarpa è ho preso il rischio di prenderla un filo abbondante.

  Fino a ora ci ho corso circa 100 Km. Sono davvero versatili. Ho fatto sia ripetute da 1 Km a 4'07", sia lenti a 5'00". Ora come ora non riesco a trovare un difetto in questa scarpa. Ha la capacità di agevolare i tuoi desideri, se vuoi andare veloce ti permette di spingere senza fare troppa fatica, se vuoi andare piano ti ammortizza il giusto per non farti male.

La scarpa si addice a chi ha un piede filiforme; infatti la punta va a stringere parecchio, molto più delle Ride. 
Sia visivamente, sia prendendole in mano, danno decisamente una sensazione di leggerezza.

Così come tutta la filosofia Saucony del drop a 8 mm, devo dire che anche queste Jazz portano a correre non con una rullata completa ma invogliano ad atterrare col mesopiede.

A differenza delle Ride, che già dopo 100 Km davano segni di usura della suola, queste Jazz paiono avere un battistrada leggermente più duro.

Cosa aggiungere: a settembre le proverò nella prima mezza maratona della stagione, e se come penso, le sensazioni dovessero essere buone, potrebbero essere le nuove compagne per la preparazione della prossima maratona.

Buona corsa!


lunedì 30 giugno 2014

Pagella del primo semestre

Oggi si chiude il primo semestre del 2014.

Guardando il GarminConnect, il sito mi dice che ho corso per poco meno di 1497 Km. Fino all'inizio di Giugno speravo di sfondare i 1500 Km, ma va bene così.

Se penso che solo nel 2010, in un anno intero, ho corso meno di 1476 Km, devo dire che l'incremento delle moli di lavoro  è stato imporetante.

Ma vediamo questo semestre com'è andato e diamo i voti.

Il 1° dicembre 2013 ho corso l'ultima gara, una mezza a Cagliari, in meno di 97 minuti. Avevo solo 2 mesi di preparazione seria sulle gambe, ma il lavoro costante di Giuseppe nel farmi prendere consapevolezza dei miei mezzi, mi ha portato a non sfondare più il muro dei 100 minuti.

Da allora in poi è stata solo preparazione per la corsa di Filippide.

Ho corso una quantità impressionante di chilometri nei primi tre mesi dell'anno e questo mi ha portato a fare il 23 Marzo di questo anno l'esordio nella mia prima Maratona a Roma: 3h27'08" (Voto 10 e lode).

Da allora ho capito che non sarò un campione di razza, e nemmeno lontanamente un foriclasse, ma col duro lavoro si può fare tanto. Soprattutto contando che ho corso talmente tanti lunghi sopra i 30 Km e a degli orari inumani, che forse, riuscendo ad avere degli orari più facili, potrei fare molto di più.

Dopo quella gara abbiamo cercato di sfruttare la forma per arrivare alla mezza di Maggio nello stato migliore. 

Intanto per prepararmi ho corso ad aprile la mezza di Chia a poco più di un mese dalla maratona. Crono finale 1h38'20" (voto 7). Contando che non avevo ancora preparazione specifica e il tracciato prevedeva delle salite importanti, non avrei potuto chiedere di più. Soprattutto contando il fatto che alla fine non ho nemmeno sofferto.

Subito dopo sono entrato nel clou della preparazione e oramai il 4'20" di passo era nelle mie corde, fino a 2 settimane dalla gara, qunado in tabella mi compare un simpatico medio di 15 Km a 4'20". Parto prudente, e alla fine lo concludo a 4'15" di media con soli 172 bpm sul cardio con al massimo punte di 176. (voto 8)

Oramai sono convinto, nella gara di fine maggio spaccherò il mondo. 
E invece il 27 Maggio salta fuori un'afa tremenda, il termometro a fine gara segnerà 27°C, e io per andare molto più lentamente avrò sempre il cuore oltre i 176 bpm. Chiuderò la gara in 1h34'58", 19" sopra il mio PB. Ero partito per puntare un 92' alto e invece ne è venuta fuori una prova abbastanza deludente, anche se alla fine il tempo non è malissimo, contando che è il mio secondo tempo in assoluto (voto 6.5).

Da allora sono in recupero, ho fatto anche da pacemaker per un amico in una 11.4 Km corsa a 6'09" di media (voto 8 per il divertimento).

Adesso devo ancora decidere cosa fare e quando farlo. Non ho molta voglia di fare gare; sto correndo solo per staccare la testa e scaricare lo stress della vita quotidiana. Anche se continuo a seguire tabelle di allenamento ed evito il metodo Katzen. 

Dovrei forse stare un filo più attento al peso. Da marzo, quando pesavo 74 Kg (sono sceso anche a 73), sono tornato costantemente intorno ai 75.7 Kg, e per una PIPPA come me questo non aiuta.

Di sicuro i 42 Km sono per ora la gara che mi piace di più, soprattutto perché riesco a essere molto costante nel passo, e al contrario non sono ancora capace a gestire i ritmi alti della mezza.

Purtroppo data l'insularità e i conseguenti costi, prima del 2015 non farò altre maratone. Unico obiettivo per i prossimi 6 mesi sarà quello di abbattere il muro dei 94 minuti, possibilmente andando anche sotto quello dei 92. Se poi avvenisse il miracolo e cadesse pure quello dei 90' potrei concludere l'anno con 10 e lode più bacio accademico.

Buona Corsa!

venerdì 20 giugno 2014

Metti una sera in chat

Oramai da qualche mese chatto su Whatsapp con una banda di matti conosciuti tramite il blog.

Ci sono cazzari, atleti di livello, coach seri, aspiranti IronMan. 
In pratica tutti accomunati dalla stessa droga: correre, nuotare, andare in bici... Poi ogni tanto anche qualche immagine zozza di dubbio gusto.

Ieri si facevano i pronostici per Leo, per capire a quanto potrebbe chiudere la maratona di Berlino. Il ragazzo ha "gambe e fiato finché vuoi". A breve avrà un 10 Km piatto e il fratello coach ha minacciato di picchiarlo se non dovesse chiudere con un 35' alto.

La discussione quindi ha virato sulla maratona, dove io gli ho pronosticato un 2h45' mentre tutti gli altri, lui compreso, sostengono debba puntare ad un più 'abbordabile' 2h53'.

La discussione, tra un'azione dell'Inghilterra e un goal dell'Uruguay, è andata a vanti prendendo strani percorsi.

Così discorrendo salta fuori che il buon Gianluca Master, finisher l'anno scorso a Klagenfurt in meno di 12 ore e attualmente in fase di preparazione per l'IronMan di Francoforte, è stato un fumatore. Apriti cielo. Gliene abbiamo dette di tutti i colori.

Così parlando scopriamo che lui fino ai 33 anni era in pratica sportivo come un comodino. Aveva il fisico di un sollevatore di polemiche, e peggio ancora, ha smesso di fumare solo 6 mesi fa. Contando che corre da 9 anni, vuol dire che molte delle sue maratone sono state preparate con il fumo nei polmoni. Certo, come ha descritto lui in chat il suo esordio in maratona è stato un 4h40', ora invece sta puntando al muro dei 190', e a Torino, dovrà battagliare con altri compagni di chat per non dover pagare caffé a tutti. E a detta del grande vecchio della chat, è pure forte in bicicletta.

Continuando a parlare, salta fuori che io non ho mai fumato, in compenso da studente rollavo sigarette per gli amici come sistema antistress, che da quando ho 12 anni ho fatto sempre attività fisica, dal salto in lungo alla pallavolo, passando per basket, palestra, piscina, kick boxing.

Lì Gianluca obietta alla mia considerazione che mi sembrasse strano un suo esordio così lento in maratona, che lui al contrario mio non si era mai mosso fino ai 33 anni se non per mettere dischi come DJ (ma non credo valga come attività sportiva).

Ok discussione garbata e normale.

Poi di punto in bianco Luca, fratello e allenatore di Leo, fa una considerazione: "Ma allora perché sei così pippa?".

Già, perché?
E' una domanda che mi faccio molto spesso... Eccheccazzo, è una vita che faccio attività fisica, eppure sono fermo come un paracarro. Se non fosse per il gran lavoro che il coach mi ha fatto fare negli ultimi due anni sarei ancora lì a cercare di stare sotto i 100' in mezza maratona e in maratona non avrei mai esordito.

Mi chiedo anche se ho raggiunto il mio massimo o ho ancora margini di miglioramento, con questo livello di impegno negli allenamenti.
Non so, solo il tempo potrà dirlo.

Ah Luca: Eh Vaffanculo! In amiciczia!

Buona Corsa!

mercoledì 18 giugno 2014

I casi della vita

Nel post precedente parlavo della gara fatta come pacemaker per Marcello.

In quel post, parlavo dell'avventura/odissea del mio amico e del lavoro che ho fatto per fargli compagnia.

A un certo punto parlavo di una fanciulla prima superata e che sul finale ci risuperava. Ne parlavo, in maniera ironica, evidenziando le sue gradevoli doti fisiche e il suo atletismo.

Ridendo e scherzando quel post, come tutti gli altri, finisce sul mio profilo G+. Dopo qualche giorno una notifica di G+ mi avverte che il post era stato commentato.

Una fanciulla, che riconosco subito dall'avatar, mi dice quanto segue:

Incredibile ma vero... quando si dice la combinazione... Al Lago di Corsa c'ero anch'io... e forse pure nel tuo blog.
Oh oh qui ci scappa il cazziatone e forse anche la denuncia.

Se così fosse questo rimarrebbe sicuramente uno dei ricordi più simpatici della mia carriera di runner, per ora appena iniziata. La corsa è una nuova passione per me, iniziata quasi per caso 2 mesetti fa.
Ok almeno non dovrò pagare un avvocato, denuncia scampata.

In realtà nella vita corro molto per star dietro ad una vita un po' complicata e piena di impegni, un po' come tutti probabilmente... figli, lavoro, casa. Ma dopo un periodo di stress superlativo mi son detta: "proviamo a correre veramente."  e così l'indomani  mattina, portati i bambini a scuola, sono arrivata a Terramaini con le mie Nike e il mio S2 dove avevo scaricato Runtastic.
Ora meriti una denuncia, non si corre col cellulare, sono un fottuto purista.

1 APRILE. Avevo anche la scusa per non continuare... faccio 2 giri e ho già la lingua a terra... eppure in palestra ci vado... mah... smetterò dopodomani penso. Invece inizio a prenderci gusto e quando non riesco ad andare mi manca... le endorfine cominciano a girare e dopo 4 settimane sono iscritta alla 10 km  agonistica di Chia.
Guarda guarda... un'altra che sta per entrare nel tunnel della 'droga'?

Sono una runner-fai-date senza troppo tempo e un po' improvvisata  perché la corsa è diventata un'aggiunta agli altri 1000 impegni e non ho mai fatto un allenamento specifico quindi sono più che soddisfatta di terminare la  mia prima vera corsa a 62 minuti!! Da lì a qualche giorno mi spingo fino a 17,5 km  e in un delirio di onnipotenza arrivo quasi ad iscrivermi alla Mezza di Pula ma per fortuna o sfortuna, non so, non posso partecipare per un impegno familiare.
Aspetta aspetta che tanto prima o poi 'sta cazzata la farai.

Per i giorni seguenti ho il veto dell'otorino di non allenarmi perché ho una brutta otite e la cura antibiotica del resto mi ha buttato giù così quando dopo parecchi giorni riprendo mi sembra di riiniziare tutto daccapo. Nel frattempo ho pure comprato la rivista RUNNER e ho trovato anche "come preparare una mezza in 8 settimane" ma ora a breve mi hanno detto che c'è una corsa facile, alla mia portata, intorno alla diga di Villacidro: 11,4 km... si può fare! Ma anche stavolta la corsa combacia col weekend coi bambini e ahimé devo rinunciare. Iscrizioni online scadute quando il giorno prima trovo una sistemazione per i pargoli e così mamma arriva la mattina di lunedì quasi in tempo limite (ih ih pure con l'iscrizione!!) direttamente sul luogo, per un pelo. Proprio l'ultima iscritta.
Dai che ne stiamo per perdere un'altra con sta malattia.

Compagno di avventura  un amico runner, lui si che si merita il titolo a tutti gli effetti. Ha fatto già parecchie mezze. Il mio sogno ed obiettivo!! E' molto gentile e mi incoraggia ma il giorno prima ho fatto l'errore di incappare nel blog di un certo Alex B. che racconta la corsa dell'anno prima... e non mi sembra più cosi facile!!! :-(
E cacchio io l'avevo detto che la corsa era tosta, non venirmi a cercare.

Però stavolta sono meno approssimativa e faccio anche colazione (ovviamente sbagliando orario), prendo 2 tavolette di enervit come se fossero l'asso nella manica ed eccoci alla partenza. Come immaginavo Enrico mi distanzia subito, sono felice per lui!!
Eccheccazzo Enrico, gli amici se dici che li accompagni, li accompagni. Brutto tira-pacchi.

Ma qualcosa non va per me. Inizio a stancarmi subito e come se non bastasse avrei anche bisogno di una toilette. Accidenti a me che ho ingurgitato alla partenza un intruglio della herbalife... uff!! Pazienza!! Non voglio e non posso mollare, il mio super-ego me lo impedisce ma si ridimensiona molto ogni qualvolta mi supera un altro gruppone... sigh!! 
Benvenuta nel club di quelli che: Appena corro ho bisogno di un cespuglio. Siamo tantissimi.

Finalmente al quinto km i rifornimenti!! Bevo, mi innaffio, ho un po' di giovamento ma siamo neanche a metà. Ogni tanto cerco di aumentare un po' ma inesorabilmente arriva un'altra salitina. Pressione sotto le Nike... continuo... che fatica però noto che anche altri patiscono. Una ragazza dietro me ha collassato, è giovane ma ho capito che non è importante l' età quando una signora di una certa età verso l'ottavo o il nono km  mi affianca tranquillamente facendomi i complimenti per i pantaloncini variopinti e chiedendomi dove li avessi presi... aaaarg... Io non riuscivo nemmeno a dirle: "online", faccio fatica a starle dietro e infatti mi semina!!
Anche tu prima o poi augurerai la morte a un vecchio baldanzoso che con quasi 20 anni più di te andrà al doppio della tua velocità; vedrai che prima o poi qualcuno schiatta.

Poco dopo vedo pure un ragazzo che vomita sul ciglio destro della strada, e poi la mia attenzione cade su un duo particolare: uno dei 2 si vede che è uno esperto, incita l'altro un po' in difficoltà a non mollare. Sono incuriosita ed anche un po' invidiosa del sostegno che riceve e ho la sensazione che l'esperto inciti l'amico a superarmi, vista la mia lentezza. 
In quel momento all'amico giravano le palle perché tutti quelli che avevamo superato lo stavano superando di nuovo, e anche te ti sei presa la tua dose di insulti.

Avrà anche il personal trainer ho pensato ma io ho il mio maledetto orgoglio e almeno da loro non mi faccio superare (ih ih!). E infatti riesco a chiudere prima... l'onore è salvo!!
Ringrazia che mi dia fastidio il vomito degli altri addosso, altrimenti col cavolo che ti facevo andare via.

Il mio amico è arrivato da un pezzo, ha anche fatto in tempo ad andare in macchina e cambiarsi prima del mio arrivo (ah ah). Comunque sono contenta, non del risultato ma di aver corso. Poi Enrico mi manda un link. Leggilo mi dice, è molto carino, é il blog di un runner sulla corsa di lunedi... vedi... anche altri hanno patito. Appena metto a letto i bambini inizio a leggere e man mano che vado avanti ritrovo le stesse scene che hanno colpito me: il ragazzo che vomitava, il cane e non solo. Mi scappa un sorriso. Per un istante mi passa per la testa che potrei essere io "la palestratissima". Ma "energumena" non penso dai... Dal mio metro e cinquantasette. (ahahhaah) 
Ah Enrico, il famoso tegamino di cazzi tua mai?

Beh se cosi fosse... se fossi io la protagonista di quelle righe del tuo blog veramente sarebbe una combinazione pazzesca... ma molto molto divertente!! 
Ebbene si cara la mia ENERGUMENA.

Adesso con l'energumena, chiamarla GluteiDiMarmo come nel post precedente mi pare eccessivo, è partito uno strano gioco: dobbiamo stare attentissimi a ciò che scriviamo sui social, perché al primo errore ci si percula a vicenda.

Buona Corsa!

martedì 3 giugno 2014

Lago di Corsa 2014

Maggio è finito non nel migliore dei modi. Nonostante i 240 Km corsi, dopo la mezza di Pula sono in completo scarico perché le gambe sono belle cotte.

Affrontare la gara è praticamente impossibile, allora mi riciclo come passista per un amico. Certo il passo non farà la storia, però mi prendo un lunedì di divertimento in compagnia di tante persone sperando di fare un buon lavoro per il mio amico.

Lunedì mattina mi alzo presto, incontro con i compagni di squadra alle 7 e poi via verso Villacidro.

All'arrivo la diga si staglia all'orizzonte, e già si vede il gonfiabile della partenza. Non so ancora se il mio amico avrà voglia di correre, quindi sono ancora nel dubbio se dovrò fargli da pacemaker o farmi la gara alla katzen.

Comunque dopo il ritiro dei pettorali aspetto che si facciano le 8:50 e poi mi reco sul tracciato. Inizio un riscaldamento di 25 minuti e sul percorso incontro i soliti compagni di gara, Bianca la fotografa, Antonello il grande vecchio, che a stargli dietro morirei dopo 2 Km, e tanti altri.

A 5 minuti dalla partenza del mio amico manco l'ombra. Poi scoprirò che non trovavano parcheggio e stavo per lasciarlo da solo. Alla fine arriva. Assieme a noi si unisce Ely che partirà con noi con calma e poi andrà via col suo passo dopo i primi 2 Km.

Alla fine siamo pronti, in mezzo alla ressa, da un lato per non dare fastidio a chi la gara la deve fare davvero, i cosiddetti cavalli, come li chiama il mio amico Marcello.

Dopo 25 minuti di ritardo, e siamo a 2 ritardi nel giro di 8 giorni, e dopo un po' di sole preso, si parte.
Faccio il passo con Ely con molta calma. Partiamo a 5'43", almeno così dirà il Garmin.

Marcello all'inizio resta un filo imbottigliato, ma lo aspettiamo e dopo 400 m siamo perfettamente assieme. So che lo sto tirando al limite. Ma se vuole fare i 5'50" come ha detto, questo è il passo da tenere.

Il percorso è un saliscendi, assomiglia più a un elettrocardiogramma che a un circuito di gara. Alle prime rampette dell'inizio seguono subito delle discese che subito tornano ad essere salite.

Marcello correndo molto al Poetto sul lungomare di Cagliari, non è molto abituato ai cambi di passo. Al 2° Km Ely ne ha è va via con leggerezza; magra com'è ci mancherebbe altro.

Con Marcello ci mettiamo al passo. Solo che il ragazzo non ha capito cosa lo attenda e fino al 4° Km fa troppe chiacchiere. Gli suggerirò varie volte di risparmiare il fiato, ma serviranno le salite del 9° Km per metterlo a tacere.

Adesso il sole si fa sentire, e il previsto ristoro dei 3.5 Km non c'è. Oramai siamo in coda al gruppo, e Marcello inizia ad avere necessità di acqua.
Poco prima del ristoro del 5° Km per fortuna un ciclista dell'organizzazione dà una bottiglia d'acqua a una pink runner che molto gentilmente ce la rigira.
Noi poi provvederemo a lasciarla in strada per altre persone che ci seguono.

Dopo 200 m arriva il ristoro. Marcello inizia a dare i primi segni di cedimento, e ogni salita inizia a diventare una bestemmia continua. Superato il ristoro trovo un ragazzo che sta vomitando l'anima. Lascio Marcello un secondo, mollo la mia bottiglietta d'acqua allo sventurato per reidratarsi e poi riparto per riagganciare Marcello.

Andiamo avanti, e tante persone che avevamo superato, ci ritornano in scia. Ora andare sotto i 6' a Km diventa dura. I suoi chiletti di troppo gliela stanno facendo pagare, e forse il piccolo infortunio che ha avuto in settimana gli sta facendo indurire le gambe. Mi dice che sente fastidio ai glutei e dopo poco anche alle ginocchia.

Lo incito, cerco di fare l'elastico e di riportarlo a regime. Quando tace e si concentra tiene il passo, ma appena apre bocca o cerca di giocare col Garmin perde strada. Allora si torna due passi indietro e lo si rimette a regime.

Arriviamo all'8° Km e c'è un altro ristoro. Stavolta evito di buttare la bottiglietta, la porterò con noi fino al 10° Km. Marcello è disidratato e le ultime rampe so che potrebbero spezzarne la tempra; meglio dargli un po' di conforto con l'acqua.

Poco prima del 10° Km trovo il cane di un altro runner che è un po' esausto e ha perso contatto dal padrone, mi fermo e gli do da bere due sorsi d'acqua.

Ora ci ha superato un'energumena palestratissima che avevamo mollato al 5° Km. Ha 'doti fisiche di pregio' e suggerisco al mio amico di concentrarsi sui suoi glutei di marmo per avere un riferimento gradevole.

Arriviamo all'ultima rampetta, poi si curva, sorriso per Claudia che come al solito farà una marea di foto a noi partecipanti e arriviamo agli ultimi 500 m da fare tutti sul muraglione della diga da cui siamo partiti. Invoglio Marcello ad andare a prendere GluteiDiMarmo. Proviamo un primo allungo secco, ma deve essere ben oltre la soglia del lattato, e mi dice dopo 20 m di rallentare o vomiterà.

Ancora qualche incoraggiamento, una spintarella ai 100 m dal traguardo. Finita.
Chiudiamo con 6'09" di passo. Per le condizioni meteo e per al settimana passata da Marcello a combattere una contrattura, di più non potevamo chiedere.

Nella mia breve carriera podistica ci sono due cose che non ho mai provato: stare coi campioni da 3'30" a Km, e credo che mai riuscirò a provarlo, e stare con chi impiega più di un'ora a fare 10 Km. Questo l'ho appena provato, e devo dare ragione a chi dice che i veri campioni sono loro. Sono loro che si massacrano pur di arrivare fino in fondo e che soffrono fino alla fine. Sono loro che rendono possibile l'impossibile. Bravi a tutti coloro che alla faccia degli anni, del peso e delle disavventure, ogni domenica si mettono le scarpette e assieme a tutti gli altri si gettano con i loro mezzi a capofitto per compiere queste imprese.

Buona Corsa!

lunedì 26 maggio 2014

Mezzamaratona dei Fenici 2014

E anche questa è andata. Come? Vediamo...

La settimana pregara cerco di stare a dieta, evito alcool, cerco di tornare sotto i 75 Kg e mi concentro sul fatto che ho fatto una buona preparazione post maratona.

Giovedì salta l'allenamento di scarico, il pupo dorme male e io peggio di lui.
In ambito personale sono un po' stressato, tra famiglia e lavoro non ho proprio una settimana serena.

Sabato mattina mi peso: 74.4 Kg, peso che ho già da mercoledì. Perfetto siamo in linea.
Sabato pomeriggio: compleanno tra bambini, mi nutro di panini al latte con salumi e tramezzini, a cena pizza con gli amici e birra analcolica.

Domenica mattina salgo sulla bilancia: 76 Kg. Eccheccazzo!

La sveglia è alle 6. Faccio colazione con the, miele e biscotti integrali.
La tensione è più alta del previsto, e il mio intestino me lo farà pesare. Dovrò dargli ascolto per 4 volte dalla sveglia allo start.

Su Pula sono previsti 20°C e un po' di vento da Nord Est. La partenza è prevista per le 9.30. Alle 9 inizio il riscaldamento, c'è caldo e di vento nemmeno l'ombra. In compenso il sole è bello forte. Infatti finirò la gara con un'abbronzatura da muratore impressionante, al limite della scottatura e la temperatura a fine gara sarà sopra i 25°C.

Alla fine la partenza avviene con 20 minuti di ritardo.
Prima le handbikes, e 3 minuti dopo noi.

Partiamo e con Giuseppe, il mio compagno di allenamento siamo subito a regime. Il coach mi ha detto di tenere i 4'20" reali e noi siamo a 4'16" da Garmin, quindi contando i regali siamo giusti.

I primi 3 Km sono in falso piano a favore, e vanno via facili. Purtroppo il sole picchia, e inatteso ai 3 Km ci sarebbe un rifornimento con spugnaggio, che manco clamorosamente.

Adesso ci aspettano 2 Km in leggera pendenza contro, che dovrebbero compensare i precedenti a favore. Ma il sole picchia, la temperatura è alta e questi Km sembrano più duri del previsto. Al 6° Km rifornimento che non manco. Bevo, butto acqua in testa e via. Al 7° Km mi rendo conto che qualche cosa non va; il cardio segna una frequenza media di 174. Quando ho fatto i 15 Km allo stesso passo, ho avuto una frequenza di 172 totale. Si chiude il primo giro e ora la discesa ci aiuta a far rilassare le gambe. Una signora molto gentile ci innaffia con l'acqua dell'irrigazione del suo giardino. Mi esce un "Grazie" di tutto cuore.

Sembra che la fatica fatta in salita sia sparita e torniamo a regime. Davanti a noi troviamo un atleta forte, ma non iscritto che sta facendo il passo per un suo compagno di squadra. Fa i 4'20" reali. Ci accodiamo cercando di sfruttarlo. Purtroppo il suo compagno di squadra è già scoppiato al 9° Km, per cui anche la lepre rallenta e noi ripartiamo da soli.

Al 10° Km reale, il passo è 4'22". Mi rendo conto che stiamo un po' rallentando. Curva nei pressi di Nora e si torna indietro. Arrivo al rifornimento dell'11° Km. Guardo il cardio e oramai la media cardiaca è costantemente a 177. Capisco che a breve scoppierò. Detto fatto al 12° Km lascio andare Giuseppe, con la speranza che in un Km un po' più lento mi torni la freschezza persa.

Non tornerà.

Da adesso è calvario. Capisco che sono morto e la foto che mi faranno al 13° Km è tutto un programma.

La tentazione di fermarmi al 2° giro è forte. Ma oramai sono in ballo e quindi decido di ballare. Intanto al 13° Km mi ha superato un atleta, che userò come riferimento per tutta la parte rimanente di gara.

Ripasso davanti alla signora con il tubo dell'acqua, faccio una doccia e cerco di ripartire.
Nulla da fare, la testa vorrebbe andare un po' sotto i 4'30" ma le gambe decidono che sotto i 4'35" non si va.

Ora conto i chilometri al contrario, e penso che al 18° proverò a ripartire, almeno ci devo provare.

Invece la strada è dura, il sole picchia e le gambe che hanno provato al 17° a tornare sotti i 4'30", non ne hanno proprio più.

L'atleta davanti a me che ho preso come riferimento perde strada, penso che al 20 lo andrò a riprendere. Ma così non sarà. Lo tengo nel mirino, mi guardo le spalle, e faccio  un ultimo sforzo per tagliare il traguardo sotto i 95 minuti. Nota molto positiva, al rinfresco c'è la birra alla spina per tutti.

Niente da fare per questo primo semestre. Se a Marzo la sorpresa della maratona chiusa sotto i 210 minuti mi aveva illuso di poter puntare ai 92 se non ai 90 minuti in mezza, questa gara mi riporta coi piedi per terra.

Devo lavorare ancora tanto per poter puntare al famoso muro dei 90'.

Ora gare veloci per tutta l'estate e cercherò di incrementare la velocità di base. Vedremo poi dopo settembre come sarò messo.
Per ora si punta alla gara del 2 Giugno a Villacidro dove potrò vedere la mia resistenza al calore per 11400 metri.

Buona Corsa!

giovedì 15 maggio 2014

Dalle stelle alle stalle

Solo 7 giorni fa ero euforico per un allenamento molto ben riuscito.

Oggi invece ho il morale sotto i piedi.
L'allenamento previsto di oggi è stata una vera e propria agonia. Ma andiamo con ordine.

Sveglia come al solito alle 4:30. Sono rincoglionito, ho dormito meno di 5 ore, ma se in un altro periodo avrei spento la sveglia e mi sarei rigirato dall'altra parta, oramai, come dice il coach, la costanza è tutto. Per cui si scende dal letto e si va a fare quello che c'è da fare.

Alle 4:40 GPS agganciato, cardio funzionante e si parte col riscaldamento. Le gambe non ne vogliono sapere di tenere un ritmo decoroso, e più velcoe di 5'25" non riesco ad andare. Faccio i soliti 19/20 minuti di corsa lenta, 3 allunghi da 100m, svuoto l'intestino che nel frattempo si è svegliato anche lui e ora sono pronto ad affrontare il lavoro odierno: 3' a 4'05" + 3' a 4'45" da ripetere 10 volte.

Parto, e sembra che tutto abbia deciso di svegliarsi. E' vero che per i primi 400 m ho tanta pendenza a favore. Però è anche vero che è il punto dove prendo più maestrale in faccia. Però vado. Chiudo la prima frazione a 4'04" e il recupero a 4'42". Bene, allora devo essermi svegliato.

Non proprio.

Nella seconda frazione chiudo a 4'07", ma non me ne rendo conto. Forse non ho spinto bene negli ultimi 250 m in falso piano a sfavore. Il recupero è fatto in 4'40".

Sto bene, ho solo in testa il count down delle ripetute. Sono sciolto, e finalmente sveglio e vigile.

Passa anche la 3° ripetizione 4'03" + 4'44".

Alla 4° ripetizione succede qualcosa. La parte veloce la faccio addirittura sotto i 4' (3'58"). Ma durante la fase di recupero, sono costretto a fermarmi per un improvviso bisogno intestinale.

Mi fermo e riparto.

La quinta è un'agonia, la chiudo a 4'07", ma al recupero ritrovo gamba e lo finisco a 4'43". La sesta frazione è fotocopia della 5° ma senza sforzare così tanto. Solo che mi rendo conto che i 4'05" nella fase veloce non riesco a tenerli.

Alla 7° sono a 4'05" fino a 30" dalla fine, poi un po' di falso piano e d'improvviso un'impellente voglia di vomitare. Rallento, chiudo la frazione in 4'12" e finisco qui l'allenamento. Il fisico mi sta mollando, ma ciò che è peggio mi ha lasciato la testa.

In totale ho fatto poco più di 13 Km sui quasi 20 che avrei dovuto fare.
Qualche cosa non deve essere andato nell'alimentazione. Anche ora avverto qualche fastidio all'apparato digerente.

Speriamo solo che questo problema non si protragga troppo a lungo.

Per ora è tutto, sperando di trovare la concentrazione e l'ottimismo che fino a 12 ore fa mi portavano a sperare nel famoso under 90'.

Buona Corsa!

giovedì 8 maggio 2014

Motore

Il mio coach, quando parla di migliorare le mie prestazioni, dice che devo mettere cavalli nel motore.
E' un'espressione tipica.

Per farmi aumentare i cavalli mi sta frustando come un somaro. 
Come ho scritto nel precedente post, mi sta tirando il collo, soprattutto il giovedì quando mi aspettano i cosiddetti 'lavori'.

Per la maratona, tali lavori si limitavano a un passo abbordabile di 4'20".
Ora, visto che voglio abbattere quei 94 minuti sulla mezza, mi sta facendo andare regolarmente intorno ai 4'15".

Dopo l'allenamento di Domenica, dove ho corso per 24 Km con dentro 2 frazioni da 7*(1' veloce + 2' lenti), vedendo che le frazioni veloci erano tutte sotto i 4' a Km mi ha cambiato l'allenamento odierno, e anziché fare 16*(400 m a 4'10" + 400 m a 4'30") mi ha chiesto di fare 1h5' a 4'20". In pratica dovevo correre 15 KM a 4'20".

Quando me l'ha proposto ero un po' scettico. Oltretutto ad aumentare il mio scetticismo c'era il ricordo dell'allenamento del 6 Aprile scorso, quando dovendo fare 12 Km a 4'20", dopo solo 2 settimane dalla maratona, finì ababstanza male per un'errata gestione del cardio e portai a casa l'allenamento a 4'24" con una media cardiaca di 174, un po' più dei 172 previsti.

Alla fine stamattina, come al solito alle 4:30, mi metto in strada, 4 Km di riscaldamento con allunghi. Dopo 25 minuti sono pronto per vedere come sto.

Parto prudente, non devo sparare tutto dal primo Km. Chiudo il Km esattamente in 4'20". Mi concentro, non devo farmi trasportare. Controllo spesso il Garmin. Secondo Km chiuso a 4'18" e successivo a 4'17".

Ho paura di scoppiare. Però non c'è niente da fare, le gambe vanno, il cuore non sale oltre i 177 e io non mi sento per nulla sotto sforzo.

Chiudo i primi 5 Km in 21'23" (4'16" min/Km) con una media cardio di 162.

Mi sono imposto di andare in progressione, e ogni Km vedo quanto rimango sotto i 4'20" previsti. 
I 5 Km successivi li chiudo in 21'18" (4'15" min/Km), il cuore ora inizia a salire, 175 di media.

Non ho mai corso un 10 Km sotto i 43'. Oggi li ho chiusi in 42'41" e mi attendono ancora 5 Km.

L'ultima frazione la chiudo col brivido. al 12° Km il mio simpatico problemino di gestione intestinale prova a bloccarmi. So che non è un vero bisogno ma un effetto dello sforzo. Mi concentro e entro la fine del 13° Km il problema è passato. Finisco il 14° Km e decido di svuotare il serbatoio delle energie. Accelero e chiudo il 15° Km in 4'02".
Ultimi 5 Km fatti in 20'58" (4'11" min/Km). Cardio con 176 di media e picco a 183 nell'ultimo Km.

Contentissimo cammino fino a casa, doccia colazione e via al lavoro.

Il motore sta crescendo, ora devo solo fae queste prossime due settimane per arrivare al Maratonina dei Fenici al massimo della condizione. Poi unica incognita il meteo; sono abituato a correre col buoi, e quindi col fresco. La gara sarà come al solito alle 9:30 in un periodo dell'anno in cui sarà facile avere più di 20°C.

Ma ora non mi fascio la testa e anzi la abbasso e continuo a lavorare e vediamo se riuscirò a fare qualche cosa di buono.

Buona Corsa

lunedì 5 maggio 2014

Aprile 2014

Ok, mesi come Marzo non dovrei più averne da qui a fine anno. La soddisfazione della prima maratona sotto i 210 minuti sarà difficile da riprovare a breve, salvo miracoli.

Eppure anche Aprile mi ha regalato qualche soddisfazione.
Ho corso un po' meno rispetto al solito, poco più di 200 Km. In compenso ho iniziato a mettere un po' di cavalli nel motore.

Giuseppe mi ha buttato in tabella settimane da circa 60 Km ciascuna, salvo qualche problemino inaspettato, sono andate via tutte quante come previsto.

A fine mese poi, ho fatto un primo test per vedere come rispondono le gambe sui 21 Km al campionato nazionale di Mezza Maratona a Chia.

Devo dire che, pur essendo il percorso tosto, l'allenamento ad esso associato è andato via, magari non benissimo, ma comunque ho fatto il mio e mi sono divertito.

Nel frattempo ho continuato a mettere velocità; e se prima correre le ripetute da 1 Km a 4'15" mi veniva difficile, ora riesco a fare un piramidale 4 + 3 + 2 Km a 4'14" senza problemi. Contando oltretutto che il recupero a 5' è oramai lontano, e che i recuperi si fanno a 4'50"/4'45". Si, devo ammetterlo, sono molto soddisfatto.

Adesso mi restano 20 giorni di preparazione e vedremo se finalmente riuscirò ad abbattere il muro dei 93' nella mezza dei Fenici a Pula il prossimo 25 Maggio.

Per ora, giusto per testare la gamba e il motore, Giovedì mi aspettano 15 Km alle 4:30 AM a ritmo gara, vale a dire a 4'20".

Incrociamo le dita.

Intanto il primo quadrimestre si è concluso con circa 1050 Km corsi.

Buona Corsa!

lunedì 28 aprile 2014

Chia Laguna Half Marathon 2014

Alla fine ho fatto pure questa gara in terra Sarda.

Fondamentalmente l'ho fatta perché per la prima volta nella mia terra c'era un campionato italiano di mezza maratona, e un evento del genere non so quando mi ricapiterà.

La preparazione non era certo ottimale, vengo da una maratona corsa con impegno e soddisfazione, ma allo stesso tempo venivo da una settimana di tripudi intestinali (sfondarmi a conchiglioni ripieni di ricotta non è proprio una grande idea).

Per cui non ho grandi aspettative, vado a farlo come un allenamento, e non è un modo di dire per mettere le amni avanti sapendo che farò una gara da schifo. E' che proprio devo solo fare un allenamento duro, ma pur sempre un allenamento.

Nella settimana pre gara, me ne infischio dell'alimentazione, per cui la birra appare svariate volte sulla mia tavola, pure a cena Sabato sera mangio pizza e birra.

La colazione non è per nulla curata. Per non parlare del fatto che non avverto la tensione da gara, per cui il mio intestino sta bello tranquillo e vuole tenere tutto per se il suo contenuto.

In pratica sto andando a fare una passeggiata tra amici.

Quando partiamo la mattina di domenica alle 7 siamo tutti abbastanza convinti di andare a divertirci e ben pochi avranno velleità di tempo. Il percorso è tosto e le salite dopo il 12° Km la dicono lunga sul fatto che non è una gara da tempo.
Arriviamo a Chia attraverso la panoramica, e quando vediamo in auto quello che ci aspetta dal 14° Km fino al 19° capiamo che ci sarà da divertirsi... a morire in salita.

Sul posto siamo in tanti della mia società e i soliti cazzari iniziano a tirare su il solito circo di prese per culo e show improvvisati.

Alla fine il meteo ci invoglia a coprirci, quindi decido di vestirmi come a Roma, con manicotti, canotta termica e canotta societaria.
L'attesa per entrare in gabbia è lunga, forse più del previsto. Mentre aspetto vedo la Straneo, che è venuta solo a fare presenza, ma non gareggerà... E' uno scricciolo... Ma quanto va veloce?

Tra i grandi nomi c'è soprattutto l'astro nascente Veronica Inglese, impressionante quanto sia magra, ma anche quanto è forte.

Alle 9.35 pronti via!

Si parte alla garibaldina, senza velleità. Chiacchiero col presidente della mia società, che in altri tempi sarebbe partito a fionda, ma non si sta allenando da un po' di tempo e quindi decide di farla come una scampagnata.

Staremo assieme fino al 10° Km quando dovrò cambiare passo e passare da 4'40" a 4'30"... In realtà le salite sballeranno completamente il mio progressivo!

Dopo il 10° Km mi sento bene e in salita riprendo tantissima gente. Il problema è che non sono abituato a correre in discesa, e sono rigido come un pezzo di marmo. Regolarmente molti di quelli che ho mollato in salita mi risuperano in discesa.

Al giro di boa al 14° Km sto bene, so che ancora per 2,5 Km ci saranno salite dure, ma non demordo e continuo ad accorciare il passo e arrampicarmi in salita. Al 17° Km quando in teoria c'è solo discesa a mio favore, anziché spingermi ai previsti 4'20" mi assesto su un più mediocre 4'35". Non riesco proprio a spingere e le fasce late delle cosce sono cotte dalle salite. Va bene, se non fosse che ora il cielo si è aperto e il sole di Sardegna picchia. Tornerò a casa pure con l'abbronzatura da muratore.

Mi tolgo i manicotti, e se cedessi al volere della mia testa mi fermerei pure a togliere la termica. Invece tiro dritto e continuo a contare al contrario i Km che mancano all'arrivo.

Passo sotto il gonfiabile della partenza è ho la forza di scherzare con Marcello che ha fatto la 10 Km. Linguaccia, urlo di guerra e via per gli ultimi due Km, in altri tempi sarei stato esausto e probabilmente agonizzante. Al 20° mi si affianca una ragazza che avevo superato in salita 5 Km prima. Credo ne abbia, le faccio cenno di passare, voglio prenderla come riferimento. Invece d'improvviso... SALITA!!! ma non una cosuccia... uno strappo secco. Non capisco perché, ma lì la testa parte, e riprendo a superare un po' di gente. Ora una curva nasconde un pianoro... E un altro strappo ancora più duro. Sto facendo passi non più lunghi di 50 cm, ma supero ancora tanta gente. Finito questo strappo do un po' di riposo alle gambe quando parte una picchiata verso l'arrivo... Ultimi 500m che farò a 3'17".

Finisco in 98'13". Uno o due minuti più del previsto, però mi sono divertito, alla fin fine su un percorso così duro ho staccato il mio terzo crono di sempre, senza avere minimamente preparato a pieno la gara.

Oramai il coach mi sta mettendo alla frusta, e i risultati si vedono. Ora devo solo misurarmi con una mezza da tempo come quella del prossimo 25 Maggio a Pula e vedere se sono finalmente riuscito a incrementare la cilindrata del mio motore.

Intanto in meno di 4 mesi ho già corso più di 1000 Km. Che questo anno si riesca a sfondare il muro dei 3000 Km?

Vedremo. Buona Corsa!

lunedì 31 marzo 2014

Marzo 2014


E anche Marzo è finito.


Si è concluso il mese più duro dell'anno e anche quello più carico di soddisfazioni.

Ho corso circa 280 Km (276 per la precisione), ho portato a termine la mia prima maratona con un tempo sognato ma insperato dopo le ultime tribolate settimane di preparazione, e ora è entrata in circolo una sostanza devastante: VogliaDiMaratona.

Per assurdo ho trovato più divertente preparare un maratona che le tante mezze maratone passate. Ho scoperto di adorare il fatto di stare più di due ore sulle gambe; mi piace l'idea di correre una gara che per me duri più di tre ore, e soprattutto mi piace l'idea di correre con un fiume di persone, che in realtà sono dei pazzi scatenati. Si, perché correre per 42 Km non è una cosa da sani di mente.

Si rischia di soffrire tantissimo, si rischia di soffrire anche dopo la gara, si rischia di soffrire durante la gara perché vedi mesi di duro lavoro finire nel cesso.

Eppure io ho adorato la maratona, e se non fosse per il fatto che vivendo in Sardegna, correre la maratona è molto dispendioso dal punto di vista monetario, starei già pensando di farne un'altra a Maggio, magari quella di Trieste.

Ora invece, per contenere i costi, mi dedicherò alle ultime mezze maratone di primavera:
Il campionato italiano che si svolgerà a Chia, che farò solo perché è la prima volta che si fa un campionato in Sardegna, e poi a fine maggio la mezza di Pula, dove cercherò di abbattere il personale. Sognerei un under 90 minuti, ma credo sia ancora troppo presto per ambire a simili traguardi.

Buona Corsa!

mercoledì 26 marzo 2014

La mia maratona di Roma 2014

Prologo: Chi segue questo blog sa quanta fatica e quanto sudore mi è costato preparare questa maratona. Sono passati tantissimi chilometri sotto le mie scarpe. Sono state tante le ore di sonno perso, dovute a sveglie mattutine a orari improponibili. Sono stati tanti i consigli e le correzioni profuse dal mio coach. L'ultima in ordine di tempo è stata sul target: non correre più veloce di 5' a Km. E partendo da qui si dipana la storia della mia prima maratona: Roma 2014!

Capitolo 1: La sera prima - Sono le 21 di sabato, il bimbo mangia al seno di mia moglie, e io come un malato mentale, rifaccio lo zaino gara per almeno 3 volte: GPS, pantaloncini, canotta termica, canotta, manicotti, berretto, integratori, miele... disfo, forse ho dimenticato qualche cosa... GPS, pantaloncini, canotta termica, canotta, manicotti, berretto, integratori, miele, cardio... ricontrolliamo... GPS, pantaloncini, canotta termica, canotta, manicotti, berretto, integratori, miele, cardio, pettorale. Forse c'è tutto. A nanna. Il figlio si addormenta alle 22 e io poco dopo crollo nel mondo di morfeo; se non fosse che alle 3.00 mi sveglio, per poi riprendere sonno solo alle 4:40. Nel mentre, vado in bagno, penso ai dictat del coach, alla fatica accumulata da turista per le vie di Roma, e penso che potrei morire ben prima del 36° Km. Alle 5:45 mi alzo definitivamente. Colazione, ancora in bagno, vestizione, baci a tutti i familiari e via a prendere la metro.

Capitolo 2: Un fiume umano - Scendo in metro alle 7:00 convinto di essere da solo. Invece già da Ottaviano siamo un fiume di zainetti rossi e neri che si reca come un corpo unico verso una destinazione ben determinata, ma che non sa quante di queste sue membra manterrà vive a fine mattinata. A Termini si cambia, direzione Laurentina. Il corpo continua a crescere. Siamo un fiume in piena che solo la fermata dei Fori Imperiali, permette di far defluire. Arriviamo in zona Colosseo che sta piovendo, una pioggerellina leggera, che ci tiene svegli, nel caso l'adrenalina non bastasse. A questo punto il corpo unico si divide in tutte le sue 19000 parti, tutti a vestirsi, indossare pettorali, scaricare i bagagli e via alle gabbie, e se occorre, ancora un po' in bagno.

Capitolo 3: Ready to go - Siamo in gabbia, e come i grandi felini che ho visto allo zoo, siamo tutti affetti da stereotipie. Chi chiacchiera compulsivamente, chi saltella sul posto per scaldarsi dal freddo, chi è assorto in altri pensieri. Io sono emozionato, ho paura, soprattutto che il mio intestino voglia tirarmi il solito tiro mancino. Cerco di svuotarmi di ogni elemento non necessario all'impresa. Cosa che non credevo possibile, da sotto i pantaloncini, mentre sono in piedi in mezzo ad altre 19000 persone, faccio la pipì. Guardo il cardio. Pur essendo perfettamente immobile, i battiti sono intorno ai 96 bpm. Si, mi sto proprio cagando sotto dalla paura. Intorno a me una folla di eroi. Sono venuti da tutto il mondo. C'è lo svedese con le piume giallo blu in testa. Ci sono gli ammerrigani. Ci sono gli asiatici. Non mancano anche francesi e tedeschi. E' un grandissimo meltin pot.

Capitolo 4: Partenza via - Sono in ultima gabbia. Sento lo speaker che ci avvisa che stiamo per partire... Si cammina per 300 m, forse 450. Solo dopo quasi 4 minuti riesco ad arrivare sotto la linea di partenza. Ricordo i consigli preziosi di Giuseppe, il coach: "Usa i gomiti, usa le vie di fuga, spingi se serve, ma resta sempre calmo. Una scarica adrenergica ora potrebbe voler dire non avere il glicogeno necessario per finire la gara". E così faccio: mi infilo in ogni spazio fra i vari concorrenti; do involontariamente qualche botta che mi frutta qualche insulto (credo anche meritato); quando non riesco a superare da un lato, rallento, torno indietro di un passo e riprovo dall'altro lato. Finisco il 1° Km in 5'31" secondo il garmin; in relatà misurando con i cartelli del chilometraggio finirò in 5'45". L'obiettivo ora sono le prime due frazioni da 5 Km, entro il 10° devo garantirmi di essere a 5' Km reali. Al 5° Km passo con un gap di 38" sui 25' previsti, e al 10° Km il gap si è ridotto a 7". Il vero problema è che quando passo al 10° Km il garmin dice che ho già percorso 10300 metri. Di questo passo, penso, finirò la maratona con un rilevamento di 43200 metri.

Capitolo 5: A regime - Ora sono al 12° Km e per la prima volta la media reale non quella segnata dal Garmin, è di poco sotto i 5' a Km. Le gambe vanno bene, sono costante. Sembra di essere appena partiti. Solo un lungo riscaldamento. Adesso il gruppo non è sgranato nel senso stretto del termine, ma comunque persone che vadano a un passo molto differente dal mio non ne trovo. Per cui ora si va di conserva. Tenere il motore a regime e non perdere la testa in inutili accelerazioni. E infatti guardando il Garmin vedo che comunque il passo altalena sempre tra 4'47" e 4'53". Certo 6" sul passo sono molti, ma è la mia prima maratona, e non ho ancora la giusta sensibilità per essere un metronomo. Intorno al 17° Km si entra in via della Conciliazione. E qui mi rendo conto di cosa significhi per i romani questa manifestazione. Vedo da lontano il cupolone, e penso che la folla sia lì per Papa Francesco. E invece no. Sono lì anche per lui, è vero, ma in questo momento sono lì per noi. Ci incitano, ci spingono, e in questo momento i sanpietrini non esistono. Esiste solo la consapevolezza di fare parte di qualche cosa di grande e di bellissimo. Tutta questa bellezza però sta per essere rovinata. Infatti appena passata piazza Risorgimento, parte il remake del diluvio universale. Solo che questa volta la grande Arca non c'è, e la cosa che assomigli di più a una barca sono le nostre scarpe che sfortunatamente non hanno pompe di sentina. Continuo comunque imperterrito ad andare, e come confermerà il Garmin, sto diventando un metronomo. Chiudo la mezza con il real time di 1h44'02". Se penso che la mia prima mezza nel 2009 l'ho chiusa in 1h45'.

Capitolo 6: E ora fuori le palle - 21 Km sono passati e ora si deve cominciare a fare sul serio. E' da un po' che ho notato che molto difficilmente vengo superato. E' vero che sono partito nelle retrovie, dove stanno anche coloro che faranno la maratona in 7 ore. Però è da qualche chilometro che mi sono reso conto che sono in continuo sorpasso. Verso il 25° Km l'acqua che viene giù dal cielo diminuisce di intensità. Ora gli spugnaggi tornano di nuvo utili, e soprattutto mi rendo conto che è utile il miele che sto mangiando dal 20° Km. Ogni due o tre Km butto giù un sorso di miele, magari solo a livello inconscio, ne traggo beneficio sentendo sempre le gambe vive e nessuna sensazione di fatica o fame. Intorno al 28° Km siamo vicini alla Roma bene: i Parioli. Il mio amico Master mi diceva sempre: "Attento, perché Roma è Troia, e i Parioli sono una delle sue armi peggiori". Quando me lo diceva non capivo perché. Ora che vedo in faccia i Parioli capisco e non posso che essere d'accordo con lui. Per fortuna mentre sto per affrontare l'erta, un concorrente che ne accompagna uno più debole dice: "Ricorda, spezza il passo e incrementa la frequenza"... Questo fa scattare in me un interruttore. Sono le stesse parole che Giuseppe mi ha detto lo scorso anno quando ho fatto la Vivicittà. E allora, via a spezzare il passo e salire in progressione come un Defender con le ridotte. Alla fine il Garmin dirà che ho chiuso il Km in 4'49". In salita ne supero tantissimi, e una volta arrivati in cima tengo botta e continuo sulla media dei 4'45" fino al 32° Km. Ora le gambe sono un po' infastidite, soprattutto gli adduttori e la parte bassa dei glutei. Io continuo a mangiare miele, butto giù un carbo gel (come avevo già fatto al 15° Km), e mi getto per gli ultimi 10 Km. Sulla media dei 5' a Km sono in vantaggio di oltre 120 secondi. Ora credo che forse un sogno si possa avverare.

Capitolo 7: Ma cos'è questa crisi? - Cos'è questa crisi? Ne ho sentito parlare, Giuseppe me l'ha paventata come il momento più brutto di tutta la mia vita. Una cosa da gestire di testa, di corpo e soprattutto di culo! Sono al 35° Km e le gambe vanno, ma non sono quelle dei primi Km e soprattutto la mia testa sa una cosa: non ho mai corso per più di 32 Km a ritmo gara, e in ogni caso mai per più di 36 Km. Cosa succederà tra un po'? Ho una paura folle di scoprirlo. E a volermi far scoprire cosa sia una crisi ci provano i sanpietrini. In via della Conciliazione stavo bene, ero fresco, ora sono cotto. Vedendomi poi nei video ufficiali, vedo che i piedi sono radenti a terra e le ginocchia non fanno un grande lavoro. Sbatto sui sanpietrini e capisco che anche, ginocchia e caviglie stanno per affrontare il momento più duro di tutta la gara. Le fasce late di entrmabe le gambe lavorano durissimo per tenere un assetto degno da homo erectus. I passaggi a Trevi e Spagna sono duri, ma come entro in via del Corso vedo l'obelisco di piazza del popolo e penso che il peggio sia passato, ora posso pure andare a 5' a Km che l'under 210 non me lo toglierà nessuno. Davanti a me una fotografa è in mezzo alla strada che scatta. L'euforia mi fa mettere in possa con lingua di fuori, sorriso e segno della vittoria su ambo le mani. Lei sorride e mi ringrazia. Mi sento Dio. Davanti a me una pink runner con la maglia della Chicago Marathon. La riprendo e cerco di spingere. Quando all'improvviso... Cioè come d'incanto... in pratica... Forse... il quadricipite sinistro mi manda una scarica elettrica che mi fa scorrere un brivido freddissimo lungo la schiena. E' come un avviso di chiamata... Si chiama crampo quello che mi sta cercando dall'altra parte. Ora ho davvero paura. Per fortuna scatta un altro interruttore. E' la faccia del mio barbiere, ultramaratoneta, che mi spiega che per tenere sotto controllo i crampi, basta cedere un filo sul passo per tenere il muscolo al limite. Così faccio. il Garmin improvvisamente segna come passo istantaneo 5'10" anziché i soliti 4'50" che ero oramai abituato a vedere. Tengo il crampo sull'orlo del dolore per 200 m poi capisce che a quel numero non risponderà nessuno e decide di andarsene. Poco dopo l'obelisco di piazza del Popolo non c'è più nulla. Meno male, mi rimetto in assetto e continuo. Peccato che al crampo si stia sostituendo una gran sete che cerco di tenere a bada con il miele. Ancora 3 maledetti chilometri e avrò finito.

Capitolo 8: L'arrivo - Mentre cerco disperatamente di resistere alla sete, il crampo riprova a chiamare. Questa volta è meno insistente. Però la paura è la stessa. Così come è la stessa la mia contromossa: "Signole non c'è, lichiami più taldi" direbbe il filippino di Marzocca. Adesso entriamo in via del Traforo, un'ultima salitella alla fine della quale si cela la gloria. Per fortuna anche l'acqua è lì. Per cui giù un po' d'acqua e poi giù in picchiata verso piazza Venezia; ammetto che sto per piangere, e non so perché penso a mio figlio. Mentre scendo in piazza Venezia, supero una runner che si accorge del mio arrivo, devo avere un passo non propriamente felpato. Si gira e mi incita: "Vai vai che sei fresco". Se non mi ha preso per il culo le devo dire grazie, mi ha dato la spinta per questi ultimi metri. Vedo il Vittoriano, accelero, le gambe come d'improvviso tornano agili, ancora 200m e sarà gloria. Supero ancora qualche concorrente. Traguardo superato con le braccia al cielo. Urlo di gioia misto a fatica. Il crono dice 3h31'02", ma il real time dirà 3h27'08". Medaglia al collo, coperta in alluminio, bere qualche cosa e via a casa. Moglie e figlio mi aspettano per un pranzo rigenerante.

Prologo: Ce l'ho fatta. Diamo un po' i numeri. Ho corso quasi 800 Km in tre mesi, ho perso quasi 5 Kg di peso, ho fatto una prima parte di gare in 1h44'02", mentre la seconda l'ho corsa quasi 1' più veloce. Al 5° Km ero 3956°, all'arrivo sono 2079° generale e 1993° degli uomini, 363° di categoria. Per 19 edizioni, non ha mai piovuto, e come dice Nino, l'avrò mica portata io sta cacchio di pioggia? 
Non ho molto altro da dire, se non che stranamente ho preferito allenare una maratona che una mezza maratona. Non so se sono scemo, masochista o entrambe le cose, ma a me correre per più di 3 ore è piaciuto parecchio. Certo se riuscissi a correrla in meno di 180' sarebbe fantastico, ma questa è la vita reale non un film di fantascienza. Per cui mi accontento e da qui riparto sapendo di poter puntare nuovi traguardi. Prossimo appuntamento mezza maratona di Chia il 27 aprile 2014. Ci ho preso troppo gusto!

Buona Corsa!