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martedì 28 maggio 2019

10° Maratonina dei Fenici - Pula

Dopo un mese dalla fatica di Chia, mi ritrovo di nuovo in strada a fare 21 Km.

A Chia sono arrivato con un lieve strascico di raffreddore stagionale ma soprattutto con 78 Kg sulle gambe.
La gara era dura già di suo, in più con maestrale e temperature quasi estive si è rivelata davvero durissima.

A Pula arrivo dopo 4 settimane fatte davvero bene, con le solite sedute alle 5 del mattino. Il chilometraggio non è altissimo, mi limito a 70/72 Km settimanali, però c'è tanta qualità senza mai sconfinare nel sovrallenamento. Soprattutto il peso è sotto controllo: 75.5 Kg.

Sabato mattina ci sono 26°C e un sole che spacca le pietre. Sono spaventato. Se continua così alle 18:30, all'ora della partenza, salteremo come tappi di spumante.
Alle 15:30 preparo i bagagli e carico la macchina per andare a Pula. 17°C e pioggia costante, non un nubifragio, ma pioggia continua da casa alla destinazione. Non c'è vento. Clima ideale.

Arrivato alle 17:00 metto un poncho scaccia acqua e vado a ritirare il pettorale mio e di Massimo, mio compagno di squadra.
Aspetterò Massimo fino alle 17:50. Quando ci vediamo mi dice che la farà piano. Ipotizzo, conoscendolo, che andrà per gli 80'. Mi guarda storto e mi dice: "Non esageriamo, diciamo 1h18'".
Anche io vorrei andare piano così.

Saluto Massimo, e via di corsa leggera fino al cimitero, dove è situato il gonfiabile. 10' di corsa per riscaldarmi, qualche allungo, e via in campagna a fare l'ultima pipì. Qui, come nella migliore delle tradizioni podistiche, si incontrano amici. Perché chi non piscia in compagnia o è un ladro o è una spia.

Maurizio e Cristian come me si svuotano la vescica, due chiacchiere e convinciamo Maurizio a togliersi l'antivento che ha indosso. Nonostante piova, c'è un caldo boia.

Alle 18:25 andiamo sotto al gonfiabile e alle 18:35 lo sparo.
Giuseppe mi ha catechizzato: il primo chilometro deve essere il più lento di tutta la gara (4'25") per permettermi di scaldare i motori e poi mettermi costante a 4'15".

Appunto. Lui ha quell'idea, che io immancabilmente faccio saltare. Mi sforzo di andare a 4'20", ma la lievissima discesa non aiuta a trattenere le gambe, e infatti chiudo il primo chilometro poco sotto i 4'15".
Da adesso mi impongo di andare costante a 4'15". So che il Garmin qualche cosa la regala quindi imposto mentalmente i 4'13". Sembrerà strano ma rispetto quell'ordine.

Dopo 5 chilometri il gruppo si è sgranato; ho passato i primi chilometri a capire chi possa essere un buon riferimento, un possibile compagno di avventura. Infatti in chiusura del 4° chilometro capisco che Albano, anche lui come me di Carbonia, come me vuole andare a 4'12"/4'13". Gli chiedo se gli vada di farla assieme, annuisce, e allora via assieme.
Questi 4 chilometri li chiudo a 4'13". Perfetto.
Ora devo decidere: continuo come suggerito da Giuseppe a 4'15" o accelero?
La strada decide per me. Dal 5° al 7° il tracciato è filante, e in un amen siamo a 4'10" da Garmin,e  chiudiamo il primo giro in scioltezza.

Albano mi fa notare che ogni tanto facciamo dei passaggi a 4'04"/05". Cerco di trattenermi. Intorno alla fine dell'8° chilometro intravedo una ragazza che ha un passo simile al nostro. Non so per quale motivo accelero di un nulla e poco prima del 10° chilometro la riprendiamo. A voce alta dico: "La devo smettere di cercare di accelerare vedendo gente più veloce!". Una risata e via.
Non sono ancora convinto che riuscirò a tenere il passo. Ho comunque paura di trovarmi, come a Cagliari, con la benzina finita al 15° chilometro.

Proprio alla fine del 10° chilometro c'è una rampetta di cento metri, Albano che è più basso e leggero di me accelera e sale veloce, io devo faticare un filo di più.
Si gira davanti all'ingresso di Nora e si torna indietro. Qui un filo di vento trasversale mi infastidisce e credo che dia fastidio pure ad Albano. infatti al 12° chilometro il Garmin segna per quello split che siamo a 4'14". Lo faccio presente ed Albano dà uno strappo per rimetterci al passo. Contrariamente alla salitella precedente, rispondo subito e forse inizio a intuire che ho ancora tantissima benzina.
In quello che sarà l'ultimo chilometro agganciamo un compagno di squadra di Albano che corre la 14 chilometri, lo tiriamo a dovere fino alla svolta dove noi continuiamo per gli ultimi 7 chilometri, mentre lui va dritto e taglia il traguardo.

Le gambe girano davvero facili a 4'10", ma il dubbio di saltare c'è ancora, quindi fino al 15° chilometro mi trattengo e chiudiamo la frazione in 4'11".

Ora non resta che vedere come vanno le cose. Adesso siamo costanti a 4'09".
Il 17° chilometro si conclude ai piedi della rampetta dove precedentemente Albano mi aveva messo alla prova. Da lì vedo una ragazza, davanti a noi di 400/500 metri che è cotta. L'anno scorso lei chiuse sotto gli 88'.

Non so per quale motivo in testa scatta un click e un'idea: andarla a prendere.
Dopo la svolta davanti a Nora, decido di non mollare e di stare costantemente sotto i 4'10". Provo il tutto per tutto. Io e Albano, già dal 14° chilometro abbiamo ripreso un bel po' di concorrenti che stanno iniziando a saltare. Dopo la svolta riprendiamo prima una canotta viola di un atleta di San Teodoro e dopo 400 metri uno di Sassari.

Ora non sento più nulla, testa bassa, concentrazione sulla respirazione e in un amen supero 19° e 20° chilometro. Sento che Albano si sta staccando, lo incito, ma al 20° la mia trance agonistica mi isola del tutto. L'unica cosa che vedo è la schiena di quella ragazza che al 17° mi ha risvegliato. Split chiuso a 4'09".

Superato il 20° chilometro oramai è a 100 metri, ma soprattutto è rigida, sia di spalle, sia di gambe. Una rampetta di 100 metri le dà il colpo di grazia. Ora le sono alle spalle, mancano 600 metri al traguardo, la incito a sciogliersi e a venire con me. Ma è cotta e non reagisce. La supero e mi metto ad accelerare. Rischio di tirare sotto un cretino che mi attraversa al strada a 100 metri dal traguardo e lo insulto (un vaffanculo non si nega a nessuno), accelero fino alla fine. STOP.

1h28'52"...

È andata benissimo.
Sono soddisfatto, anzi di più. Sono così contento e consapevole dei miei mezzi che nei giorni successivi proporrò a Giuseppe di mettere come prossimo obiettivo di limare altri 60 secondi sulla distanza.

Sono 10 anni che corro, e 7 che vengo seguito da Giuseppe. In questi anni mi ha aiutato parecchio a conoscermi e a diventare più diligente e metodico. Oramai sono totalmente dipendente dai suoi allenamenti. Se rimanessi senza sarei incasinato e non poco. Quindi un grazie anche a lui che mi sopporta anche quando non ne ho proprio voglia di seguire i suoi strani piani di allenamento. Grazie Giuseppe.

Buone Corse.

martedì 30 aprile 2019

Chia Half Marathon 2019

E dopo Oristano, grazie alla generosità di Claudio, tra i promotori della Mezza di Ogliastra, posso fare questa mezza maratona praticamente gratuitamente.

Sono 5 anni che non faccio tutti e 21 i Km. L'ultima volta ero reduce dalla Maratona di Roma, ma soprattutto il percorso era un filo diverso e non c'era vento. Conclusi a ridosso dei 99 minuti.

Questa volta, sono molto più allenato per la mezza in generale, ma il percorso più duro e il maestrale metteranno a durissima prova le mie gambe, che ancora oggi a due giorni di distanza fanno male.


Altimetria - Passo
 Su questo evento ci sono da fare due considerazioni, una di tipo prettamente atletico sulla mia performance e una, forse per me più importante, su come l'evento stia andando col tempo a peggiorare.
Partiamo da quest'ultima analisi.

Ho sempre ritenuto questa gara un po' troppo pompata mediaticamente. La vendono come la più bella mezza della Sardegna, come la più partecipata... 
C'è da dare atto agli organizzatori, che hanno capacità e con il fatto di essere convenzionati con il Chia Resort, riescono ad offrire un pacchetto completo a chi, non sardo, voglia fare un bel fine settimana in bassa stagione in Sardegna. In più quest'anno con la realizzazione della chia Sport Week, sono riusciti a creare un evento unico in Sardegna, in cui in 4 giorni è possibile andare in bici, nuotare in acque libere, fare una gara di triathlon e infine correre. Ma qui finiscono le note positive.
Aspetti che reputo molto negativi, soprattutto dal punto di vista della mezza, è la praticamente totale assenza di professionisti. Quest'anno sono riusciti a ingaggiare la sola Battocletti (fortissima Under 20) che ha corso i 10 Km come allenamento, e Fiona May. Quest'ultima davvero una nota dolentissima. Se è vero che all'atletica ha dato tanto, è anche vero che non mi aspettavo quanto ho visto o quanto mi hanno riferito.

Partenza
Ciò che ho visto è stato la fiera del ridicolo: l'hanno usata come specchietto per le allodole sui mezzi di stampa per dire che c'era una grande ex stella dell'atletica italiana, in più l'hanno chiamata sulla linea di partenza per farle due domande e presentarla come madrina. Poi alla fine ha corso i 10 km in un modo tale che ha fatto ampiamente capire che hanno cercato la prima persona che passava per strada, le hanno dato un po' di soldi e le hanno detto di fare 10 km. Abbastanza ridicola come situazione. In più, ho saputo per voce riferita, che lei stessa non si è resa particolarmente simpatica nel pre e dopo gara.

Oltre questo, la partecipazione di persone come me di medio basso livello è stata bassissima. Con il tempo che ho fatto sono riuscito a concludere nei primi 100, e questo non perché io sia particolarmente forte, ma perché oramai questa gara la stanno snobbando in tanti, e oltretutto in gara non c'era un fiume continuo di persone come accade spesso per chi come me corre intorno ai 90', ma c'erano tanti buchi, e in una gara con tanta salita e vento, questo fatto ha reso la gara ancora più dura.

16° Chilometro con Manuel
Ultima nota dolente il ristoro e il pacco gara. Il ristoro oramai da anni sempre peggio: solo pasta cotta male condita con giardiniera, una cosa che non darei nemmeno al mio cane (ne avessi uno). Il pacco gara, per quello che costa l'evento, davvero di bassissimo livello, soprattutto la maglia che sembra, come dicono alcuni miei compagni di squadra, una busta della spazzatura, di sicuro non un indumento tecnico.

Ok, dopo aver analizzato l'organizzazione, passiamo alla gara vera e propria.

Domenica sveglia alle 6:00. Salgo sulla bilancia: 78 Kg spaccati. Mamma mia che cesso di forma fisica. Solo 10 giorni prima pesavo 76.3.

Ok, ci sarà da soffrire.

Colazione, vestizione, carico l'auto e via verso Chia. Guido lungo la litoranea di Teulada e alle 8:00 spaccate arrivo al parcheggio. Nel tragitto affronto gli ultimi 5 Km della gara e studio un po' il tracciato. Cazzo, ci sarà davvero da morire.

Arrivando al parcheggio incontro Marcello. Mi indica dove parcheggiare, gli dico di aspettarmi, e appena lasciata la macchina, stiamo assieme una mezzoretta per chiacchierare. Ritiro il pettorale, Conosco finalmente Francesca, fotografa e runner emiliana, poi torno all'auto. Ci salutiamo, e inizio la vestizione. Alle 8:45 riscaldamento. Corsetta, allunghi, andature. Alle 9:15 mi fermo, incontro Manuel e Emiliano, compagni di squadra. Una pisciata in compagnia e poi via in gabbia.

16° chilometro
Alle 9:32 lo sparo. Dopo 500 metri raggiungo Manuel, lo chiamo, e decidiamo di andare assieme. Lui ha un programma cauto per i primi 5 Km poi un po' ambizioso. Ma sì, penso, andiamo con lui.
Dopo 1500 metri sento un lievissimo indurimento al bicipite femorale sinistro. Lascio andare Manuel avanti di 10 metri, e cerco di capire come sto. Al 3° Km la gamba sembra tornata normale e ritorno con Manuel. Prendo la gara un po' come una gita. Si sparano cazzate con i compagni di avventura che si incontrano, morale buono e ora anche la gamba sembra andare sciolta. Avevo pensato di partire a 4'15", invece la testa mi suggerisce un più cauto 4'19", passo con il quale concludo i primi 7 km.

Ora la gamba gira facile, sarà che il vento non ci frena, sarà che la strada è davvero piatta, ma siamo a 4'10"/11". Passa anche l'ottavo e siamo Manuel, io  e altri due che diciamo fesserie e controlliamo il passo.
Ma poco prima del nono chilometro, la strada inizia a salire e in corrispondenza di questo, anche il vento inizia a farsi sentire.
In un amen passiamo da 4'11" a 4'16" e poi a 4'30" di media all'11°. Ora ci aspettano due chilometri davvero tosti; alcuni runners che avevamo superato al 7° adesso ci superano in scioltezza, si fa per dire. Non guardo la salita, ma testa bassa e non mollare. Il Garmin dirà che sui picchi del 13°, che poi sarà anche quello del 18° sono andato sul finire a circa 6'30" a km.

Ora discesa, via a far respirare le gambe. E il cervello.
Con Manuel ci si incoraggia, non si molla e si va; si supera il 14° poi in cima fino al 15°. Qui veniamo riagganciati da due runners dell'atletica Elmas, ci salutiamo, ma come la strada riprende a scendere, siamo meno imballati di loro e ripartiamo. Ora fra una cosa e l'altra arriviamo al 17° senza patemi. Ma proprio qui Manuel mi fa spaventare, mi dice che ha un fastidio al petto. Faccio per fermarmi con lui ma mi dice di continuare.

Vado un po' preoccupato. Intanto sono stato raggiunto da una coppia dove lui, abbastanza fresco sta facendo il passo a lei, che sull'ultima salita del 18° Km sembra abbastanza imballata. Lo avviso che sta perdendo la compagna di corsa e allora rallenta. Ora finita la salita sarà tutta discesa fino all'arrivo. Lascio i due e allungo. Inizio la discesa a 3'55", ma mi accorgo che sto esagerando.

Arrivo
Poco prima del 20° Km i due ragazzi mi superano, non so perché non vado con loro, forse ho paura di saltare. Nel frattempo ho ripreso uno dei compagni di corsa di inizio corsa che al 9° chilometro ci aveva lasciati sul posto.

Ultimo chilometro corso in progressione. Finita: 1h35'38". Arrivo a 2" dalla ragazza che intanto si stava piantando.
Bene, in prospettiva, visto il tracciato e il peso, Giuseppe mi dà coraggio, potrebbe essere potenzialmente un under 89'.
Staremo a  vedere a fine maggio se riuscirò a darmi una controllata a tavola e a fare finalmente una gara come desidero.

Buona corsa!

martedì 19 marzo 2019

VI Mezza maratona del Giudicato

Dopo quasi 10 giorni dalla gara mi decido a scrivere il resoconto di una corsa che è stata piacevole, non corsa per fare tempo, e soprattutto ci ha regalato uno sprazzo di sole primaverile.

Come sempre arrivo con abbondante anticipo a Oristano, quest'anno senza famiglia al seguito, perché il nano è raffreddato e lasciarlo sotto la brezza di maestrale tutto il giorno mi fa temere per la sua salute.

Arrivato in prossimità della partenza non vedo nessuno, quindi prendo la direzione di piazza Eleonora e vado a farmi un caffè, davvero buono e corroborante.

Al rientro, sulla riga di partenza/arrivo incontro Alessandra che con la sua collega sta preparando il sistema di cronometraggio TDS. Visto che non ho nulla da fare e il pettorale me lo ha recuperato il giorno prima Giuseppe, decido di aiutarle a spostare tavolo, stendere tappeti e così via.

Alle 9 finalmente vedo Giuseppe che mi consegna pettorale e pacco gara; assieme andiamo alla macchina e mi cambio. Pisciatina orientativa e si inizia il riscaldamento. Ora sono in canotta e manicotti. C'è fresco e si sta decisamente bene.
Torniamo in zona partenza e continuiamo a corricchiare incontrando un sacco di gente. Oristano è a metà strada tra Cagliari e Sassari, per cui riesce a catturare un bel po' di atleti che solitamente non vedo nelle gare del cagliaritano, tra cui una splendida ragazza, che poi scoprirò chiuderà la gara in 83'.

Alle 9:45 entriamo in gabbia, c'è davvero parecchio caldo, e infatti i manicotti vengono sfilati. Sulla riga di partenza ci sono anche Emiliano e Manuel, due compagni di squadra. Emiliano per noi è inavvicinabile, mentre Manuel pare voglia fare il nostro passo. In teoria, dividendo la gara in tre split da 7 Km dovremmo tenere 4'25" - 4'20" - 4'15". Gli diciamo di stare con noi che lo porteremo all'arrivo in 4'20" di media.

Dopo qualche minuto di ritardo sulla partenza, lo sparo.
Emiliano e Manuel partono a razzo.
Io e Giuseppe non rispettiamo esattamente la tabella di marcia anche perché nei primi chilometri incontro Maurizio, che è un po' fuori allenamento, ma tra una chiacchiera e l'altra perdiamo il contatto col cronometro e i primi chilometri li facciamo decisamente più veloci.

Dopo 2 o 3 chilometri Maurizio rallenta e io e Giuseppe ci attestiamo sui 4'19".
Tutto sembra andare via facile, anche se ora il cielo si è aperto del tutto, non c'è vento e si inizia a sudare.
Al 7° Km chiudiamo in 4'18" di media ma Giuseppe è dietro di me di dieci metri, penso voglia sfruttare la scia di altri atleti.
Intanto una tizia in bicicletta ci incita per raggiungere un gruppetto davanti perché ora il vento lo abbiamo proprio in faccia. Così che si possa fare gruppo e faticare un po' meno.
Ma meglio non strappare. 

Intanto riaggancio Manuel che è partito troppo forte e mostra già i sintomi di chi sta per saltare.

Verso il 9° Km come ogni anno, c'è il giro di boa dove atleti che arrivano verso la spiaggia incontrano una prima volta quelli che vanno via. E la tizia in bici si rifà viva e scassa un po' le palle perché a momenti porta via qualcuno.
Il passo per me è costante, sempre 4'18" con agilità anche se la tentazione di rallentare inizia ad affacciarsi.

Dopo i 340 Km corsi a Dicembre, sono andato via via riducendo il chilometraggio, un po' per virus intestinale, un po' perché ho fatto trasferte per il lavoro, un po' perché sto attraversando un periodo di stanca.

Comunque, dopo un chilometro di esitazione, mi rimetto a regime. Si entra a Torregrande e il vento laterale è davvero fastidioso. Al 12° km altro giro di boa, e vedo che Giuseppe non è poi così distante, al massimo sarà a 100 metri.
Usciti da Torregrande inizia il rettilineo più noioso della gara, quello che ogni anno rischia di far saltare i nervi e deconcentrare. Non lo patisco e al 14° Km chiudo di nuovo a 4'18".

Inizio a pensare di poter fare i prossimi 7 Km intorno ai 4'15", mi sento bene, e non sarebbe male avvicinare i 90' così, senza particolare tenuta atletica.
Ma superato il 15° Km, c'è un cavalcavia lungo e duro, alla fine del quale passo da 4'19" a 4'23" nello split.

Per fortuna rettilineo e poi discesa, penso di potermi rimettere in riga in un chilometro. Invece questo è l'inizio della crisi. Al 17° provo a rintuzzare, ma non tengo il passo e anzi sento la crisi arrivare. Cosa che di solito non mi succede, vengo ripreso da 5/8 concorrenti che avevo superato parecchi chilometri prima. Probabilmente sto andando a 4'30". Al 18° mi supera uno che nona vendo il garmin mi chiede il passo globale. Siamo a 4'19" su tutta la gara, ma nello split sono a 4'25".

Al 19° toccherò addirittura, per qualche centinaio di metri, i 4'26".
Gli ultimi due chilometri li faccio con alle spalle una ragazza che sbuffa come un treno a vapore. Decido di resistere e non farmi superare; cerco una scioltezza che le mie gambe non sono in grado di dare, ma comunque il passo si rifà un filo più rapido.
All'inizio dell'ultimo chilometro, non sento più la ragazza dietro di me (arriverà a 20 secondi da me) e anzi rivedo la tizia in bici


che incita un suo compagno di squadra che è sulle gambe. Ultimi 300 metri fatti in spinta (3'50" di passo) supero uno o due corridori e taglio il traguardo.
Il Garmin dice 1h31'45". Non male per una gara corsa con i residui della preparazione di Dicembre.
Ora testa a Pula a Maggio, e se capita ad Aprile un gita turistica a Chia.

Buona Corsa

martedì 1 gennaio 2019

Riassunto 2018

E alla fine arrivò la chiusura dell'anno. Questo è il momento di fare bilanci sull'anno passato e previsioni per l'anno futuro.
Partiamo subito dalle previsioni: come sempre il mio unico scopo è riuscire a fare ciò che so fare meglio... Schifo!

Vediamo invece com'è andato l'anno.
A Gennaio, nonostante gli allenamenti tosti con ripetute sotto i 4' a Km, sembrava che potessi fare una bella primavera. Purtroppo i carichi di lavoro hanno messo a dura prova l'articolazione dell'anca. Lieve infiammazione che mi ha portato a valutare un rallentamento dei ritmi e una riduzione dei carichi. Provo a fare più chilometri ma più lenti, ma nonostante un bel 30 Km a fine gennaio a 4'40", Giuseppe decide di farmi ricostruire.

A Oristano una mezza giusto per farla, e inaspettatamente viene fuori una corsetta in 96' e poco più. Sembra un buon punto di partenza.
Dopo Marzo ci saranno tanti mesi da oltre 300 Km di allenamento.
Oramai, avendo ripreso a viaggiare in auto per lavoro, le sveglie alle 4 sono un ricordo sbiadito, ma comunque per correre prima del lavoro ci si alza comunque alle 4:50.

Tanti i chilometri corsi infrasettimanali, e sempre più spesso le settimane si concludono con chilometraggio prossimo agli 80/85 Km.

A Maggio altra mezza per testare la gamba. Pula, per la prima volta corro una mezza in serata. La prendo a ridere con i compagni di corsa, e piano piano vedo che i 4'25" sono un passo facilmente sostenibile.

Chiudo la corsetta poco sopra i 94' molto soddisfatto. Arrivo preso per mano con mio figlio, pizza e birra a volontà in piazza. Consapevolezza che la forma piano piano sta arrivando.

Poche settimane dopo mi ritrovo coinvolto in una gara di paese in Ogliastra per la quale non avevo fatto preparazione, scarico e nemmeno la cena la sera prima è da gara.
Si gira per il paese, le campagne vicine e poi si torna in paese. Per essere una gara non certificata è organizzata davvero bene.

Da ora in poi è solo costruzione della forma e miglioramento della velocità. Tutta l'estate la passo a fare chilometri su chilometri. I più belli quelli corsi tra le masserie in Puglia a fine Luglio. E' un piacere correre tra ulivi, vigne e campagne varie.

Ad Agosto ancora tanti chilometri, aumentando anche la velocità di base, il tutto in previsione della mia gara preferita, la Mezza Maratona d'Ogliastra.
Il 7 ottobre, è il giorno della gara. Percorso cambiato, con partenza a Su Zirboni, una picchiata di 3 chilometri per 120 metri di dislivello in discesa. Mi diverto tantissimo, soffro il giusto, e scopro che alla fin fine il mio obiettivo, under 90', non è poi così distante.

Dopo un breve periodo di appannamento, dovuto anche ai festeggiamenti del compleanno, quest'anno sono 43 primavere, a Novembre riprendo a macinare chilometri e anche abbastanza veloci. Gli ultimi lunghi prima della mezza di Cagliari, dicono che ho un buon passo di fondo, nonostante i tanti chilometri settimanali. Arrivo alla gara pronto a fare il tempo.

E come già riportato nel'ultimo post, la delusione dovuta alla gara sarà tanta. Un po' perché sono saltato negli ultimi 5 chilometri, un po' perché il crono non è omologabile, dato che a causa delle modifiche al tracciato apportate nell'ultima settimana c'è un errore di misurazione di circa 400 metri.

Dalla gara del 2 Dicembre sono passati tanti chilometri, qualche chilo in più sulla panza, ma soprattutto non ho perso per fortuna forma e voglia di continuare a caricare.

Nell'ultimo mese alla fine ho corso per 340 chilometri, il mese del 2018 con più fatica e qualità allo stesso tempo.
Ora non mi resta che continuare a lavorare intensamente, perdere i tre chili accumulati a Dicembre e sperare per Marzo di avere un po' di clemenza da parte del meteo e vedere se a Oristano, finalmente, arriverà una gara degna di nota e possibilmente di personale.

Buona corsa!

PS: ricordatevi sempre, fare schifo non è importante, è l'unica cosa che conta.

giovedì 6 dicembre 2018

CRAI Cagliari Respira

Il 7 ottobre ci sono andato vicino. Ma andarci vicino non conta nulla se non a bocce.
Quel maledetto limite dei 90' mi perseguita oramai da 4 anni. Da quella Cagliari Respira del 2014 dove inaspettatamente, anche se solo per 2 secondi, andai sotto i fatidici 90'.

Dalla Mezza di Ogliastra sono passati quasi due mesi, 500 Km di allenamenti ai soliti orari da panettiere, chilometri più o meno veloci, un po' di stanchezza dovuta alla vita quotidiana e qualche ritocco alle tabelle proprio per la troppa stanchezza accumulata.

Domenica 25 Novembre ultimo test: 27 Km con dentro un ventello da fare in teoria con solo i primi 5 e gli ultimi 5 chilometri un filo più lenti del passo gara (4'12"). Invece alla fine verrà fuori un 20 Km tirato a 4'15", con gli ultimi 5 Km fatti a 4'07". E quella settimana la chiuderò a 85 Km.

I presupposti per fare bene ci sono tutti; scarico per bene le gambe dopo il mercoledì in cui faccio un 3*2000 a RG.

Domenica si parte con i compagni di squadra, arriviamo abbastanza in anticipo. Seconda colazione con pane e miele alle 8:30 e poi ci si prepara per lo start alle 10.
In fase di riscaldamento non riesco a svuotare l'intestino. Come dirò a Maurizio in fase di riscaldamento, non mi sento soddisfatto, è come se sentissi una forza dentro che neanch'io so come.

Partenza
Con Maurizio, ex collega nonché amico di tante mezze, decidiamo di partire assieme. 4'15" per i primi 5 chilometri e poi vedremo.
Intanto mi attardo cercando di fare il vuoto dentro di me. Questo ci costerà partire parecchio dietro in gabbia.

Alle 10 lo sparo.
Percorso leggermente modificato alla partenza e all'arrivo a causa dell'inagibilità dello stadio del CONI. Si parte dalla fiera. Usciti dalla fiera, subito la salitella di via Rockfeller e poi giù in picchiata per viale Diaz e via Roma.
Le gambe vanno bene e i 4'15" ci stanno tutti senza fatica.
Arriviamo ai piedi di largo Carlo Felice. Teniamo i 4'15"/16" e vediamo che quando noi siamo praticamente alla base della salita, i palloncini dei 90' sono quasi in cima. Diciamo che hanno su di noi circa 200m di vantaggio.
In Gruppo
In piazza Yenne si scollina e via giù per corso Vittorio. Maurizio si stacca, per lui i 4'15" erano un tentativo che capisce di non avere. Io vado e lo split ai primi 5 Km dice 21' netti. Ma il Garmin segnala 40 metri meno dei 5 Km. Succede.

A questo punto decido di mettermi a passo gara, 4'12". In realtà la discesa mi aiuta e il sesto chilometro lo faccio quasi tutto sotto i 4' a Km. Comunque la gamba gira facile, continuo a riprendere una marea di concorrenti che mi sono partiti davanti. In viale Trieste vedo un gruppo di atleti di una stessa squadra, mi metto con loro fino a via Roma. riprendiamo ancora un bel po' di gente. Sono a 4'10" costante e senza fatica. non salto un ristoro.

Via Roma
Finita via Roma, a metà viale Diaz c'è la solita salitella che ho paura mi cuocia, ma la prendo con calma e va via facile. Riesco pure a salutare Massimo e Stefano che mi incitano. Ponte Vittorio e poi giù per viale Poetto. Split al 10° Km in 21'09" con il Garmin che segnala 5.08 Km. Perfetto. in pratica il passaggio ai 10 Km in 42'10". Sono in tabella.
Supero le caserme, e continuo a recuperare atleti, vedo i palloncini dei 90' sempre più vicini. Molti degli atleti che recupero sono tra coloro che al via erano partiti coi palloncini e iniziano a saltare.
Sto davvero bene, gamba che gira facile, nemmeno un accenno di stanchezza. Decido di non prendere i carbogel perché ho paura che l'intestino si possa svegliare.

Viale Diaz
Sul lungomare Poetto inizia a entrare un filo di vento, ma non ci faccio caso, io ho il mio passo e vado convinto a 4'10"/11". Arrivo davanti all'ospedale Marino dove c'è il giro di boa. E lì c'è il cartello dei 15 Km. A sensazione mi sembra un po' presto. Split: 18'48". Sì è decisamente in anticipo. Il Garmin dirà 500 metri spaccati. 
In questo momento succede qualche cosa, ho paura che i miei piani gara saltino, anche perché ora nella mia testa dovrei andare a 4'08".
Entriamo a Molentargius e qui la brezzolina trasversale diventa vento in faccia. Sono a 10 metri dai palloncini verdi dei 90'. Vorrei raggiungerli per stare coperto. Ma come se mi si fosse spento un interruttore, le gambe iniziano ad imballarsi sullo sterrato.
Non riesco ad andare oltre i 4'16". Passo di fianco a un cartello ribaltato, forse quello dei 16 Km (che non vedrò mai).
Vedo i palloncini che un poco alla volta iniziano ad allontanarsi.

Poetto
Al 17° Km sono in piena crisi, ogni tanto rintuzzo ma più veloce di 4'18" non vado. Diciottesimo e diciannovesimo sono un'agonia.
Per la prima volta in gara vengo riagganciato da altri atleti che prima avevo superato in scioltezza. 
Gambe dure e testa che vorrebbe mollare; arrivo al 20° Km in 22'43", ma soprattutto il Garmin dirà che è stato uno split da 5220 metri.

Ora non c'è  altro da fare che cercare di accelerare, siamo sulla ciclabile di Su Siccu; dopo un po' c'è la curva che riporta verso piazzale Marco Polo, dove ho parcheggiato, proprio di fronte all'ingresso della Fiera. Qui ritrovo gamba, riprenderò uno o due atleti che mi hanno superato poco prima, sento Stefano o Massimo, non ricordo, che mi incitano, una volata di 200 metri. Vedo il cronometro che dice 1h28' e poco. Sprinto. Stop al Garmin. 1h27'45".
Quasi Finita
Che tempo. Ma come ho fatto?
Come cazzo ho fatto... Aspe'... Controlliamo la distanza misurata... 20.750. Ecco il barbatrucco. Questo crono non varrà più di 1h29'20".

Purtroppo a causa del cambiamento di percorso nell'ultima settimana il percorso nonostante sia stato omologato FIDAL, è stato misurato male.
Vabbè. Vorrà dire che avrò un PB non omologabile da dover abbattere. Ora testa alla prossima mezza, presumibilmente a Oristano.
Buona Corsa.

giovedì 11 ottobre 2018

5° Mezza Maratona d'Ogliastra

E dopo un anno rieccomi sulle strade di Cardedu e Barisardo. Quest'anno non si passa più nel territorio di Tortolì, con le sue salite di Cea e l'arrivo al lido di Orrì, ma si parte dal territorio di Gairo, da Su Zirboni e si arriva alla Torre di Barì.

Sono molto affezionato a questa gara che per me significa la riapertura della nuova stagione di gare. Su cinque edizioni ho perso solo la 3°. Nonostante la gara sia di piccole dimensioni è sempre stata ben organizzata, e quest'anno, dopo la parentesi dell'anno scorso gestita del mio amico di corsa Claudio Bagnasco, l'organizzazione torna in mano all'associazione Manotesa.

Già dal sabato si sente l'accoglienza della gente che mette il cuore nella gara e nella sua organizzazione. Arrivo di pomeriggio alla torre di Barì dove si ritirano i pacchi gara, una ragazza dell'organizzazione, di cui non ho chiesto il nome da gran cafone, mi guarda e fa: "Bonetti...". Capisce che rimango stupito. Le dico: "sì... come hai fatto?". "Ricordo la faccia dalla foto". Poi ci penserò... ma quale foto?

Comunque ritiro il pacco gara, che per 12€ di iscrizione è davvero tanta roba: zaino, maglietta, svariate buste di frutta secca bio. In più ne avessi il tempo, che non avrò, l'indomani avrei diritto al pasto gratis (credo ci fosse pecora in cappotto e tanto altro).

Torno a casa, cena a Lanusei con pizza a base di pecorino e guanciale, e poi alle 22 a nanna come un vero atleta.

L'indomani sveglia alle 6:30, colazione un po' arrangiata e alle 7:30 via verso l'arrivo da cui un bus ci porterà alla partenza.

Mentre sono per strada l'intestino reclama vendetta, e perché farlo arrabbiare rischiando di subirne le conseguenze in gara?
Dopo poco sono a Barì, dove subito incontro Claudio e altre persone che conoscerò sul momento. Tra queste Gastone Breccia, che nel pomeriggio presenterà il suo libro "La fatica più bella", e un ragazzo pisano di origini sarde con il quale chiacchiero in bus fino alla partenza.

Arrivare in bus alla partenza mi lascia stupito. Partenza a circa 120 m sul livello del mare. 
9:30 squillo di tromba e si parte. I primi cinque chilometri sono un delirio. Soprattutto i primi 2 che li corro sotto i 4' a Km. Un terzo chilometro rallentato a 4'27" causa uno strappetto in salita e poi tutti tra i 4'11" e 4'15" fino al decimo. La discesa mi ha dato fiducia, però so che ora inizia il duro: reggere di testa.
Altimetria
Guardo il crono e dice che la media è 4'11". Potrei fare il personale.

Da adesso decido di gestire, forse troppo presto per ragionamenti del genere, ma ho paura di saltare. Mi ero preparato per farla a 4'24", 4'20" andando bene. i 4'11" non sono di sicuro il mio passo.

Fino al decimo chilometro ho recuperato persone, però ora sono solo e non ho riferimenti.

Adesso si torna su un pezzo del vecchio percorso, che in passato era all'inizio e non mi è mai piaciuto, falso piano che dal livello del mare mi riportava in passato intorno ai 20m sul livello del mare. Quello che ignoro è che quest'anno anziché deviare nelle campagne, si continua dritt e per altri due chilometri si continuerà a salire fino a 60 m sul livello del mare.

Dopo il decimo chilometro, come dicevo, decido di gestire, due chilometri a 4'18", poi altri due a 4'19". Sono ancora in passo record. Ma ora iniziano i due chilometri peggiori che non sembrano finire mai: il 15° che chiuderò a 4'34" che inizia a cucinarmi le gambe e il 16° chiuso a 4'44" con gli ultimi 200 metri che mi uccidono (vedi foto). Al 17° si torna in piano e con un filo di discesa a favore, ma le gambe non si sciolgono e chiudo a 4'27". Ora ho ripreso fiato, come per magia, anche grazie alla discesa, non sento la fatica, e torno a 4'07". Sono convinto di potercela fare a fare il personale. Nella mia testa c'è un solo strappetto di salita da fare. ERRORE. Saranno 3.
Chiudo il 19° a 4'05" ma subito dopo il primo strappetto, che però non accuso, tanto nella mia testa, non ce ne sono altri.
Invece al ventesimo ce n'è uno bello tosto. E infatti chiudo il chilometro a 4'16". Quando passo davanti al cartello che indica che manca un solo chilometro, sul crono leggo 1:26'37". Il personale capisco che è saltato. Affronto ancora una salita e chiudo il 21° a 4'17". Ultimi 300 metri da GPS corsi a 3'47" anche se inutili mi fanno fare bella figura all'arrivo, dove evito di fermarmi a ritirare la medaglia. Un signore del pronto intervento, mi sfila il chip dal pettorale e gli chiedo "Dove posso vomitare?" Mi guarda esterrefatto come se gli avessi insultato la mamma... 1 secondo e una ragazza gentilissima mi mette la medaglia al collo che come per magia mi blocca i conati.

Siccome non sono sano di mente, forse il poco sangue al cervello mi condiziona, subito dopo la gara, mentre aspetto che Claudio e gli altri, eccetto Gastone che è signor atleta, arrivino, vado a fare il bagno. Mi spoglio in riva al mare, tengo su solo i pantaloncini e giù nelle acque cristalline dell'Ogliastra.

Splendida gara, gestita bene ma non benissimo. Forse avrei potuto soffrire un filo di più sulle salite, e allo stesso tempo usare un po' meglio le energie all'inizio.
Ma questo per ora è quello che ho ottenuto, e tanto mi basta. Negli ultimi 4 mesi mi sono allenato benissimo, correndo 1200 Km e togliendo 3'20" al tempo totale della mezza rispetto alla precedente di Pula. Se tanto mi da tanto (lo so l'atletica non è fredda matematica) a Cagliari potrei davvero fare una bella gara.

Per ora mi sono dovuto rassegnare Martedì e Mercoledì a correre lentamente perché questa gara mi ha lasciato dei forti dolori ai quadricipiti e al vasto.

Oggi sembra meglio, vediamo domani il progressivo se verrà via facile come spero o se dovrò soffrire come i giorni scorsi.

Buona Corsa