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lunedì 15 settembre 2014

Mezza maratona d'Ogliastra 2014

Allora, dopo qualche mese di ripresa e allenamenti con temperature africane, si torna in gara.

Sono in Ogliastra, e da venerdì porto a spasso il marmocchio per vedere un po' di campagna in un periodo in cui tutti vanno al mare.
Venerdì siamo andati nel parco di Selene a mangiare carne cotta alla brace da me personalemnte, Sabato a Baunei a vedere gli asini liberi che poi tanto allo stato brado non sono perché reclamano carote e altro cibo a nostra disposizione.

Il fanciullo si diverte e io con lui. Sabato mattina mi ricordo, prima della gita fra gli asini, di fare un allenamento di scarico. Sono a quasi 1000 m di quota e alle 7 del mattino ci sono 11 gradi. Penso che forse il tempo sarà clemente e mi risparmierà il tanto temuto bagno di sudore. Alle 11 però sono al ritiro pacchi gara, a livello del mare, e lì i gradi sono 29. Ok, so che l'indomani dovrò soffrire.

Passo la giornata, come già detto, sull'altipiano di Baunei, mangio 10 culurgioni di patate per pranzo e al rientro si sta un po' a letto fino al risveglio del cialtrone. Serata poi finita mangiando il timballo di pasta al ragù fatto da mia moglie.

Domenica mattina sveglia alle 6.25. Colazione con torta pasticciotto leccese fatta da mia moglie e poi prima sosta la bagno.
Tutto bene, dopo 10 minuti si sveglia il resto della famiglia; oggi giornata al mare per loro, di fatica per me!

Poco dopo, altra sosta al bagno... Questa volta un po' meno 'normale'.
Sono le 7:15 ora siamo pronti per incontrare il resto della squadra... Ops altra sosta, bella lunga, al bagno.
Non sto bene e credo che il mio cervello lo abbia capito benissimo.

Ore 7:30 via verso il camping di Orrì, dove devo trovare il resto della squadra e dove prenderemo il bus che ci porterà alla partenza.
Intanto il resto della squadra ha avuto un piccolo problema: la macchina ha deciso di morire a 60 Km dalla destinazione e a 130 Km da casa. Per fortuna un altro compagno di squadra li carica tutti e faranno gli ultimi 60 Km in 7 in auto.

Ci troviamo finalmente all'appuntamento e alle 8.15 si parte con destinazione Cardedu, da cui partirà al gara. I partecipanti non sono tantissimi, un po' la collocazione della gara, un po' la concomitanza di altre gare, alla fine al via saremo poco più di 120 partecipanti.

Tra i compagni di squadra e amici ci sono due che poi andranno a podio, di cui uno vincitore assoluto con un distacco di 4 minuti sul secondo.

Al via, comunque, nonostante la non perfetta condizione decido di provare a fare il passo gara pattuito col coach: 4'19".

Chiedo a Ilaria, un'amica veneta che sta riprendendo dopo gli infortuni se voglia farla assieme. Mi dice che correrà a sentimento (vincendo poi la graduatoria femminile assoluta).
Quindi via e dopo 1 Km sono a regime. Però mi rendo conto che la disidratazione causata dal malessere precedente mi sta fiaccando.

Comunque cerco di tenere. Al rifornimento del 5° Km sono già cotto, il passo è già sceso di 10 secondi a Km.

Al 7° mi fermo completamente. Ho il cuore costantemente sopra i 175 bpm, e lo scoramento è tanto. Vorrei andarmene. Mi supera Ilaria, e assieme a lei una mezza dozzina di atleti.
Rifletto, mi prendo 30 secondi, il cuore torna a 138. Riparto.

Ora nessuna velleità. Solo portarla a termine e vedere se di testa reggerò le salite toste che so benissimo che mi attendono.

In pratica corro da solo. Il gruppo di atleti è diviso in due: noi primi 30 e poi a più di 200 m da me tutti gli altri.

A questo punto testa bessa e vediamo di recuperare. All'8° Km prima rampa lunga, non una grandissima pendenza, ma almeno 600 metri buoni di salita continua. Metto le ridotte, accorcio il passo e tengo botta, e recupero subito uno degli atleti che mi aveva superato. Subito scollino, allungo il passo per spingere un po' in discesa, poi curva a gomito. Da una casa di campagna mi incitano, sorrido alzo il braccio, saluto e vado avanti.

Usciamo dalle campagne tra Cardedu e Barì, e siamo sul rettilineo che porta alla torre spagnola, lì c'è un giro di boa. Incrocio Ilaria lei mi incita, e io le grido che ci vedremo in cima, indicando che alla fine della prissima rampa sarò con lei. Nel frattempo un ragazzo dalle retrovie mi si affianca, siamo intorno ai 4'35" e facciamo un chilometro assieme, fintanto che a un rifornimento doppio, acqua e sali, non mi cade l'acqua. Impreco, lui continua a correre, lo rivedrò solo al traguardo.

Ora sembra che i tanti ristori, che sono molti di più rispetto a una gara classica, mi abbiano dato un po' di energia, per cui in discesa riesco a spingere e mi sembra di non sentire la stanchezza. Tante docce con l'acqua e qualche sorso per rifocillarmi.

Intorno al 13° Km riprendo Ilaria. E' in salita, e lei con la sciatica sempre latente non può spingere tanto. A questo punto non vale la pena spingere e provare a fare tempo, intanto la gara oramai è andata a donne di facili costumi.

Decido di farle il passo. In salita ogni tanto la perdo, rallento e poi la riporto sotto. Il suo unico pensiero è che la seconda non possa vederla, ma tra lei e la seconda delle concorrenti c'è un abisso. Ilaria è atleta di razza, con 84' sulla mezza e 3h05' sulla maratona. Però viene fuori da un periodo pieno di infortuni, e in questo caso, anche una pippa galattica come me può stare al suo passo.

Le salite si susseguono, sento di averne, ma una promessa è debito, e cerco di non mollare Ilaria da sola. In salita cerca di contenere lo sforzo per poi andare via facile in discesa.
Mi offro di prenderle i rifornimenti, ma lei ha tutto nella testa e mi dice di pensare solo a me stesso.

Purtroppo ha bisogno di gel per riprendersi un po' intorno al 16°. Purtroppo, appunto, né io né nessun altro ha a disposizione un gel.

A metà 17° Km il muro finale prima dello scollinamento definitivo. Una rampa al 10% di circa 400m. Sembra non finire più.
In salita sono sempre a testa bassa per restare concentrato sulla corsa. Quasi in cima mi rendo conto che Ilaria è rimasta un po' indietro. Torno indietro di 25 metri, la riprendo e arriviamo in cima a scollinare.

Qui come un miraggio nel deserto dei volontari ci forniscono le spugne, ne afferro 4 e mi faccio una doccia colossale.

A qeusto punto, recita la descrizione del percorso, sarà solo discesa.
Non è vero, ogni chilometro si ripresentano delle rampette di 50/100 metri, non impossibili ma che non ti fanno tenere bene il ritmo.

A 2 Km dall'arrivo vedo un'altro atleta che sta scoppiando, gli avevo promesso al 17° Km che non lo avrei superato (gli ho chiesto dei gel per Ilaria).

A 1500 metri decido di dare sfogo alle gambe; ora Ilaria è al sicuro da qualsiasi avversario e quindi può arrivare al traguardo da sola. A 1000 metri dall'arrivo riprendo il corridore di fronte a me, ma non voglio essere crudele, e gli chiede di correre con me; purtroppo è in riservissima e mi dice di continuare da solo.

Ancora un rampa, 300 metri, arrivo. 1h38'46". Ilaria arriverà 25 secondi dopo soddisfatta e come me sfatta.
Tanto caldo, percorso durissimo, forse 100 metri più corto di una mezza.

Però la giornata è stata stupenda, e anche se il mio corpo mi ha tirato un
brutto scherzo, diciamo che mi sono divertito.
Spero l'anno prossimo di riuscire ad affrontarla meglio, perché di sicuro nel 2015 sarò di nuovo là.

Buona Corsa!

mercoledì 3 settembre 2014

Agosto, chilometri non vi consco

L'anno scorso in questo periodo stavo riprendendo a correre. Venivo fuori da un'influenza contagiatami a ferragosto dal nano da giardino che circola in casa mia, avevo avuto una crisi ipoglicemica che a momenti mi fa svenire per strada, e in pratica non ne avevo più.

Come se fossi un vecchio cardiopatico, il coach mi aveva fatto ripartire con allenamenti che prevedevano alternanza di camminata e corsa. Mi sentivo umiliato e afflitto. Non sarei riuscito, nemmeno a fine ottobre, a correre un 10 Km a 4'30" e in pratica avrei chiuso una mezza maratona solo a Dicembre intorno a 97 minuti.

Tutto questo era il viatico che mi ha poi portato a preparare una maratona per Marzo e fare tantissimi chilometri.

Il 2013 l'ho chiuso con poco più di 2100 chilometri corsi. Al 31 Agosto 2014 ho già corso 1990 chilometri. Da quel famoso Agosto, eccezion fatta per il settembre successivo, non ho mai corso meno di 200 Km, e in particolare Agosto 2014 l'ho chiuso con 262 chilometri sulle gambe. Eccezion fatta per una seduta davvero dura che non sono riuscito a terminare a causa della stanchezza da sveglia alle 5 del mattino, tutte e quattro le settimane di allenamento di Agosto sono andate molto bene.

Sono un anno esatto che non ho più infortuni. Magari durante la preparazione della maratona ho avuto qualche affaticamento muscolare che ho risolto con un buon massaggio, e al limite qualche lieve infiammazione alle caviglie, ma niente che un po' di ghiaccio non risolvesse in meno di 2 giorni.

Ora, a quanto dice il coach, sto attraversando un buon momento di forma e il 14 di settembre dovrò affrontare la prima mezza maratona della stagione. Lui è fiducioso e ottimista come sempre. E io, come sempre, non so che pesci pigliare. 

Intanto con la società abbiamo rifatto i completini, che sono davvero belli, e anche personalizzati (vedi foto).

Ci si vede sulle strade.
Buona Corsa!