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venerdì 28 febbraio 2014

Febbraio 2014

E anche febbraio è andato in cascina.

Mamma quanto è stato duro. 
Ieri ho chiuso il mese con un totale di 311 Km. Non avevo mai corso tanto in un solo mese.

E' il quarto mese di fila che sfondo il muro dei 230 Km, e devo dire che i risultati stanno dando ragione a quell'aguzzino del mio coach.

Certo fare dai 24 ai 30 Km di lavori di qualità alle 4 del mattino il giovedì non è proprio una passeggiata. Però devo dire che il tutto sta diventando sempre meno pesante e più agevole.

Solo ieri avevo il seguente lavoro: 25' risc + 4*(1 Km a 5' + 5 Km a 4'40") + 10' defat.

In pratica i lavori di qualità, 24 Km, andavano corsi a 4'43" di media, ossia un passo che solo fino a 12 mesi fa era il mio passo mezza. Ieri invece li ho fatti in scioltezza, come se fossero una cosa normale. Anzi, sono andato pure più veloce senza sentire il benché minimo senso di fatica o difficoltà: 4*(1 Km a 4'55" + 5 Km a 4'37").

Sono molto soddisfatto, e devo dire che ora come ora la maratona fa un po' meno paura. Un po' meno, non che non abbia paura di quei maledetti 42195 metri.

Nel frattempo sono arrivate le scarpe nuove per la gara: Saucony Ride 6. Un gioiello. Verranno battezzate domenica con un bel 34 Km.

Intanto il peso ha continuato a scendere e ora si è assestato a 75 Kg. Ancora un chiletto e sarò perfettamente in linea con quanto volevo raggiungere, anche se mia moglie dice che sono uno zombie.

A proposito di mia moglie, devo ringraziarla per la pazienza che sta avendo nei miei confronti. Sopporta che la domenica sia a casa non prima delle 10, accetta il fatto che il mercoledì vada a letto alle 22 per alzarmi alle 4 e mi sta rendendo la vita un po' più facile col cialtrone.

Se dovessi raggiungere un buon risultato, anche solo finire la maratona lo sarebbe, un po' del merito sarebbe anche suo.

Adesso arriva il difficile: ultime due settimane di carico, scarico e poi gara!
Saranno 23 giorni di sofferenza e attesa, per poi vedere, si spera in meno di 210 minuti, la linea di arrivo davanti al Colosseo.

Buona Corsa!

giovedì 20 febbraio 2014

Beppe Grillo non è Gus Hansen

Ieri si sono svolte le consultazioni per il prossimo governo Renzi.
A grande sorpresa ha partecipato Grillo, che, invitato dalla 'Rete' a confrontarsi con Renzi, si è seduto al tavolo.

Prima di proseguire vorrei fare una precisazione: dei due non me ne piace nemmeno uno, non ho preconcetti, e onestamente non avevo aspettative verso nessuno dei due. Per cui quello che mi limiterò a dare è un semplice e personale giudizio su quanto ho visto e sentito.

Grillo ieri aveva l'opportunità di smascherare Renzi, poteva mostrare a tutti la pochezza di un uomo e del suo programma. Poteva mettere in luce che il programma di Renzi è vuoto di contenuti. Un bluff.

Nel poker, Texas hold 'em, c'è solo un modo per smascherare un bluff, arrivare il river e vedere le carte.
Se facciamo un parallelismo tra questo sport, e la politica italiana, potremmo dire che 'La vecchia politica' è come quei giocatori storici, che senza avere un punto sicuro in mano, difficilmente andavano anche solo al flop. In gergo si dice cha hanno un gioco chiuso. Un esempio di questo tipo di giocatori sono Jesus Ferguson e Phil Helmmuth Jr.
Costoro hanno dominato la scena mondiale del poker per anni. E come i politici italiani, difficilmente riuscivi a toglierli dalla loro sedia al tavolo finale.

Poi a inizio anni 2000 è arrivato un personaggio, faccia da sicario, ma anche da bravo ragazzo. Proveniva dal mondo del backgammon. Di origine danese. Il suo nome è Gus Hansen. Questo giocatore ha rivoluzionato il modo di concepire il poker. Se infatti da un lato ha estremizzato l'uso della matematica, ma senza fare niente di nuovo, ha anche però introdotto un nuovo modo di giocare. Ossia ha reso plausibile un modo di giocare aggressivo, dove il bluff viene fatto così regolarmente che non sai mai se stia bluffando o abbia punti in mano. La sua specialità sono gli heads up, ossia il momento in cui al tavolo restano solo due giocatori. Infatti la sua forza sta nel capire perfettamente la psiche del suo avversario e intuire quando questo stia bluffando, abbia un buon punto o addirittura una mano imbattibile. E in ognuno di questi casi riesce spesso e volentieri a domare il proprio avversario e spesso lo porta letteralmente a scoppiare.

Ieri Grillo poteva essere il Gus Hansen della politica italiana, poteva essere il vero punto di rottura; ha creato un movimento quasi dal nulla sfruttando nuovi mezzi e nuove idee. Ha coinvolto le persone in maniera più diretta rispetto ai politicanti storici. Poteva sedersi al tavolo finale, giocare le sue carte, e convinto della bontà dei suoi punti poteva vincere il suo braccialetto, e magari, ciliegina sulla torta, far scoppiare il futuro capo del governo.

E invece... Ha fatto tutto per bene, ha iniziato il torneo dalle qualificazioni, ha sbaragliato chi lo dava per morto il giorno dopo che è sceso in politica. Adesso ha già più importanza di tanti personaggi che provengono dalla prima repubblica. In pratica, è arrivato al tavolo finale da chip leader. Infatti non avendo nulla da perdere e tutto da guadagnare era in una posizione di estremo vantaggio rispetto al fantoccio del Pd.

Poi quando è stato il momento di giocare per il montepremi se l'è fatta sotto. Come quei giocatori che una volta arrivati all'ultimo tavolo con tante chips, entrano nel panico e per paura di perdere fanno l'unica cosa plausibile: perdono.

La politica come il poker ha delle regole, e in un tavolo di consultazione sono abbastanza facili: il capo del governo incaricato fa una proposta, e la controparte è libera di accettarla, rifiutarla o ridiscuterla. Facile.

E invece ieri non è andata così. Ieri Grillo si è seduto al tavolo, e ancora prima che Renzi parlasse, ha fatto un monologo, nemmeno fosse un suo spettacolo, impedendo completamente al sindaco di Firenze di parlare. E' come se andando allo heads up uno dei due giocatori iniziasse a sbraitare, ancora prima di giocare, perché il banco è truccato. Logicamente al casinò ti accompagnano alla porta e se ti va bene non te le danno.

I concetti espressi da Grillo, a mio avviso, avrebbero avuto un'efficacia maggiore, se li avesse esternati solo dopo che Renzi avesse parlato. Non dico che dovesse cambiare né il contenuto né i modi. Doveva solo rispettare i tempi. E per un comico le tempistiche sono tutto.

Alla fine chi ha fatto la figura del sicario, Gus Hansen, è stato Renzi, che con battute salaci e tipiche del suo carattere toscano, ha messo in ridicolo il capo del movimento 5 stelle, evidenziando il suo carattere totalitario e poco propenso al contraddittorio. Ma soprattutto ha messo in luce il fatto che forse lo stesso Grillo possa essere un grosso bluff. In pratica Grillo ha fatto la fine di ogni avversario di Gus: ha sbroccato.

A questo punto per scoprire se Renzi è un bluff, come io ritengo da tempo, non ci resterà che aspettare che qualcuno si sieda davanti a lui e lo porti al river. Sperando che non sia un bloody river, con il nostro sangue.

Buona Corsa!

lunedì 3 febbraio 2014

Gennaio 2014

Finito il primo mese del 2014.

Tanti i chilometri già corsi, circa 260.

La preparazione per la maratona di Roma procede come previsto da tabella di marcia.

Inizio a fare i primi lunghi sopra i 28 Km, e devo dire che le gambe girano abbastanza bene. Non fosse per il solito problema di peristalsi, gli allenamenti sarebbero più divertenti.

Oramai le sveglie alle 4.15 del mattino per fare 20 e più chilometri non mi pesano granché.

Devo dire che sono andato oramai a regime. Loris, a parte qualche problemino con i denti, non mi tiene sveglio la notte per cui gli allenamenti vengono via facili.

Da Natale, oltretutto, come scarpe alterno le Ride 5, che purtroppo dopo meno di 400 Km stanno per morire, alle Cumulus 15 regalatemi a Natale da mia moglie. Decisamente meglio le Ride, ma queste 15 non sono malaccio, soprattutto per i lavori lunghi.

Intanto ho pagato tutto: biglietto aereo, pettorale e oggi darò caparra per l'albergo.

Dopo la seduta di ieri, devo dire che ho capito quanto sia dura 'sta gara. Ho fatto 34 Km di cui 4 tra riscaldamento e defaticamento, ma 30 li ho fatti a ritmo gara. Mancavano ancora 8 Km per completare una maratona. Bhè, devo dire che ieri non ce l'avrei mai fatta a farli.

Nel frattempo sto imparando a mangiare in gara, ma quelle dannate barrette energetiche sono peggio della colla per topi. Per mangiarne un pezzetto impiego quasi 500 m a masticare e ingoiare tutto.
E soprattutto se non butto giù acqua, la bocca mi resta impastata come se avessi 5 gomme da masticare in bocca.

L'allenatore mi ha detto che questo non sarà il periodo peggiore di carico, ma lo saranno le 4 settimane successive al 16 Febbraio, dove arriverò a sfiorare i 100 Km in una settimana fatta di 4 sedute.

Inizio a sospettare che quest'uomo sia leggermente sadico.

Buona Corsa!