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lunedì 1 gennaio 2018

Addio 2017

Allora, da dove cominciare?
Sono seduto davanti al mio vecchio Asus, con una tazza di the e non ho la più pallida idea di come iniziare, da dove partire e cosa scrivere. 
Mi sento più o meno come nel Dicembre 2016 quando alla mezza maratona di Cagliari mi sono ritirato per dissenteria e il giorno dopo arrivò una tabella che dire orribile non rende l'idea.
Dovevo ricominciare a correre ad un passo degno di un bradipo, seguendo il cardiofrequenzimetro così come un musulmano segue il Corano. E per ogni 'errore', puntuali arrivavano le penitenze da fare, e non erano certo preghiere, ma più che altro cilicio e autoflagellazione. Ci mancava solo correre frustandosi con la regola e quella tabella sarebbe stata riconosciuta illegale anche dalle nazioni Unite.

Tutto è iniziato con quella tabella. Correre piano, a lungo e senza affaticare troppo il cuore e i muscoli.

Dopo circa un mese stavo già riprendendo a correre 60' a 4'18"/4'20". Sembrava di essere sulla buona strada.
Peccato che l'influenza di stagione fosse dietro l'angolo. In pratica 10 giorni di febbre e debolezza. Alla ripresa, per sicurezza, Giuseppe non mi fa fare un passo indietro, me ne fa fare 5. Avete presente quel vecchio gioco da bambini dove si chiedeva a 'regina reginella quanti passi devo fare per arrivare al tuo castello con la fede e con l'anello?'. Ecco, in questo caso la risposta fu: 5 da gambero.

Ok va bene, faccio finta di niente... Non è vero. Mi sono incazzato come una iena. Via mail lunghe spiegazioni che la noia mi stesse uccidendo e che non trovassi più nessuno con cui correre. Tutti mi schifano come l'ebola.
Ma niente da fare, si va avanti.

Poi la Granfondo del Sulcis, mi dà una giornata di divertimento. 25 chilometri sotto l'acqua di cui 14 con due compagne di corsa. Non seguo le indicazioni, corro solo per il gusto di farlo. E mi diverto parecchio.

A questo punto dovrei fare Chia, e dopo 3 anni la mezza e non la 10 Km come fatto in passato.
Invece, siccome mia moglie al posto delle tonsille ha delle armi batteriologiche, mi prendo l'ennesima influenza, che non mi fa venire una linea di febbre, ma che mi debilita al punto che non riesco a stare in piedi nemmeno dopo 9 ore di sonno. E questo per 10 giorni.

"Regina reginella quanti passi devo fare per arrivare al tuo castello con la fede e con l'anello?"
"2 da crostaceo" (scegli tu se gambero o aragosta, tanto vai all'indietro).

E quindi come diceva il vecchio Ginettaccio "l'è tutto sbagliato, l'è tutto da rifare". Si riparte ad andare lentissimi. Non un lavoro di qualità, non un fartlek, mai correre sotto i 5' a Km. Al limite fare una marea di chilometri.

Arrivo a fare 6 allenamenti settimanali. Correrò anche 350 chilometri in un mese. Ora siamo a Giugno, e devo dire che però mi sto abituando. E devo dire che la cosa inizia pure a piacermi. Mi piace correre per tanto tempo lentamente e tante volte la settimana. Ho come l'impressione di essere vittima della sindrome di Stoccolma. Giuseppe è il mio aggressore, o forse la corsa lunga e noiosa, e io mi sto divertendo.

Proprio a Giugno dovrei ritornare a fare dei lunghi, in tabella ho svariate uscite oltre i 30 chilometri. Ma proprio quando potrei iniziare a divertirmi sul serio, le tonsille di mia moglie mi regalano 3 giorni di febbre a 38. Bene ma non benissimo.

"Regina, e mo quanti passi?"
"Sarò buona, facciamo 2 da lumaca"

Ok, ripartiamo per l'ennesima volta. Nel frattempo si torna addirittura a 4 uscite anziché 6. Giuseppe ha deciso che ho bisogno di recuperare.

L'estate, fintanto che c'è stato il caldo mostruoso da 35°C notturni, mi consente di bere litri e litri di birra e di tenere il peso sotto controllo. Farò anche uscite da 27 chilometri per andare al mare, dove all'arrivo mi mangerò anche le bariste del chiosco, oltre 2 paste alla crema, caffè e succo di frutta.

A Settembre, dopo mesi, rimetto su un pettorale. Sono all'Arbatax Park Resort. So che è gara tosta, ma ignoro che il finale sarà da gara in montagna. A fine gara, sarà l'arrivo in compagnia del mio nano, sarà il fatto di avere indossato un pettorale, si accende qualche cosa. Dopo mesi che sui social dicevo di non avere voglia di fare gare, ritrovo il piacere di correre con un obiettivo, che sia una distanza o un tempo.

E infatti a Ottobre farò doppietta di gare: Terralba (14 chilometri in mendo di un'ora) e la mezza di Ogliastra (abbatto di 2 minuti e oltre il personale su quel percorso).

Dopo Arbatax Giuseppe aveva iniziato a mettere lavori corti e veloci (4/5 chilometri corsi intorno ai 4'10"), ma dopo Terralba tornano lavori con più qualità, tornano le 5 uscite e arriva l'obiettivo della Cagliari Respira.

Intanto ai primi di Novembre, arriva la maratona di New York. Alcuni amici da seguire in real time, e in più la grande Sara Dossena che sorprenderà tutti con uno strepitoso crono per essere all'esordio sulla distanza regina.
Proprio questo suo esordio mi farà capire come molti cerchino scuse o peggio soluzioni miracolose per avere dei risultati. Sara su molte testate 'amatoriali' come RunLovers, viene indicata come l'apripista italiana per far capire ai tecnici che non di sola corsa si debba vivere per poter correre veloci e a lungo. 
Lei infatti non fa mistero del fatto che abbia corso in media soli 120 Km settimanali e in più abbia aggiunto scarichi in piscina e bicicletta. Il tutto a fronte di tabelle classiche che prevedano solitamente 180/210 Km settimanali.
Ciò che differenzia Sara da un tapascione come me è che io 120 Km settimanali non li ho mai corsi. Lei è una professionista, io un padre di famiglia che corre per staccare la testa e rilassare i nervi. Lei è sempre stata comunque un corridore prestato al triathlon, io non ho mai avuto prestazioni eccezionali, sono un cretino prestato alla strada.
E come me in tanti non hanno le capacità fisiologiche ed economiche di un atleta professionista. Però lei mi fa capire che ognuno ha un suo modo per raggiungere i propri obiettivi, il mio è affidarmi al coach, non strafare e divertirmi. Altri invece la prenderanno come scusa dicendo: "Vedi se riduco i chilometri andrò più veloce, sarò più forte e non rischierò di farmi male". Peccato che queste persone molto spesso non siano in grado di reggere tabelle da 50 chilometri settimanali, non si sappiano gestire a tavola e che molto spesso cerchino solo metodi alternativi che comunque sembrano essere più delle scorciatoie.

E dopo questo pistolotto, ricordo che a Novembre ho corso la gara di Molentargius. 12 Km a tutta. E dopo poche settimane di lavori di qualità chiuderò i 12 Km a 4'09" di media. Con un passaggio ai 10 Km al di sotto dei 42'.

Sono euforico, so che in proiezione mezza maratona, quel passo significa poter ambire con cognizione di causa ad un under 90'.

Le tre settimane che mi separano dalla gara passano facili, eccetto l'ultima. In quest'ultima settimana finalmente mia moglie regala le tonsille ai rifiuti speciali dell'ospedale di Iglesias, e se è vero che lavorerò tutta la settimana solo 6 ore, è anche vero che una volta tornato a casa devo fare tutto, dalle lavatrici ai pasti, dal seguire mio figlio a fare compagnia alla paziente. In tutto questo, ci scappa pure qualche litigio con mia moglie che vorrebbe che non andassi a correre. E forse avrebbe pure ragione, ma oramai vedo l'obiettivo a un passo e non voglio permettere a nulla e nessuno di impedirmi di arrivarci. Peccato che poco prima dell'operazione mia moglie mi abbia regalato una tosse costante e che la nevralgia al trigemino sia da 2 mesi latente.

Alla gara di Cagliari arrivo convinto del mio e come scritto nell'ultimo articolo, credo di potercela fare. Ma l'epilogo invece sarà ben diverso.

Alla fine del 2017 mi ritrovo con tante gare quante non ne facevo da anni. Tutte andate bene tranne l'ultima, e sarebbe stata la ciliegina sulla torta.

Prima di natale ho comunque inanellato ancora tanti chilometri è chiudo l'anno con oltre 3200 chilometri corsi.
Fino a Natale anche il peso era in linea; invece nell'ultima settimana, complici i pasti e gli alcolici soprattutto, sono ingrassato di quasi 3 chilogrammi.

Propositi per il nuovo anno: tornare in forma in 2 settimane e già a febbraio andare al'attacco del personale sulla mezza maratona a Oristano. Poi se ne avrò voglia, ma soprattutto se verrà confermato il calendario, correre una maratona, a Cagliari, d a 4 anni dalla mia prima e unica 42 Km.

Buone Corse e buon anno.

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