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martedì 13 settembre 2011

Essere o non essere (sardi)

Ieri come al solito in treno stavo leggendo: "Sardinia Blues" di Soriga. A un certo punto della narrazione uno dei protagonisti fa un pistolotto sul perché odia essere Sardo. Leggendo bene quelle righe, sono gli stessi motivi per cui non vado fiero di esserlo neppure io. Certo sono orgoglioso delle mie origini, ma allo stesso tempo mi vergogno di certi luoghi comuni che noi stessi permettiamo che continuino ad essere mantenuti nel tempo.

La Sardegna è un'isola, che nelle leggende, si vuole nata dai resti della creazione della terra con pochi miseri sassi e che il creatore abbia forgiato con la forma del proprio sandalo. Infatti l'antico nome di questa isola è Ichnusa che significa 'Impronta'.
E in questa terra si sono susseguite tutte le culture del mediterraneo, dai punici ai romani, dagli spagnoli ai pisani, fino ai piemontesi.
Quindi diciamo chiaro e tondo, che non esiste una 'razza sarda', ma se esssa esiste è il risultato di uno dei più grandi esempi di meltin pot. E spesso di questo ci si vuole dimenticare. E noi sardi si è spesso razzisti nei confronti dei 'continentali' come possono esserlo i neri di Harlem nei confronti dei bianchi di Manhattan. 

Ma noi siamo razzisti anche all'interno della nostra stessa terra. Infatti i nuoresi chiamano "Meurreddini" i sulcitani in quanto originari della Mauritania, ma bastardizzando il termine per dire che sono neri come i merli (meurre). I sassaresi dicono che i sorsesi sono stupidi perché bevono l'acqua della fontana del paese. I sorsesi dicono che i sassaresi sono "Impicca babbu", che significa che sono infidi e impiccherebbero pure il loro padre. I cagliaritani sono convinti di vivere a Los Angeles (come dice Soriga) e trattano tutti gli altri sardi come provinciali, senza poi accorgersi di essere ridicoli. E così via.

Poi è tipico sardo il cercare di capire se si conosca o meno una persona e la sua famiglia con la frase tipica: "E tui fillu de chinni sesi?" (tu di chi sei figlio) che mostra una ancestrale diffidenza verso chiunque non si conosca e di cui non si conoscano le origini.

Molto spesso mi chiedo perché mi dovrei considerare con orgoglio sardo, io che ho origini bergamasche, modenesi, ma anche sulcitane e "maureddine", forse proprio perchè sono una naturale prosecuzione di quel meltin pot.

Io sono Sardo quando in Tv vedo Michela Murgia e Geppi Cucciari che non nascondo il loro accento ma mostrano quanto sono intellettualemnte forti le donne della Sardegna. Io non sono Sardo quando in TV passano Benito Urgu e Lucio Salis che con il loro accento si fanno macchiette per un pubblico di ignoranti.

Io sono Sardo quando si dice "La Sardegna non è la Costa Smeralda", ma non lo sono quando i miei conterranei affollano Porto Cervo in cerca di un autografo di una meteora televisiva.

Io sono Sardo quando si ripensa ancora a Gigi Riva che non andò alla juve, ma non sono Sardo quando ci si dimentica che quello scudetto è frutto di un giro d'affari che serviva a tenere buono il popolo bue contro una raffineria di petrolio.

Io sono Sardo quando sento che in Irlanda c'è una colonia di ingegneri elettronici sardi che hanno avuto il coraggio di lascare un'isola assolata ma senza opportunità per un'isola grigia me piena di speranze. Non sono Sardo quando penso che in sardegna gli unici che abbiano un lavoro 'importante' sono i soliti noti.

Io sono Sardo quando penso a Nivola che con la sua arte, partendo da Orani, è finito a Londra e New York e ha dato agli USA un professore a Harvard. Non sono Sardo quando i soliti baroni occupano senza alcuna competenza molti posti di rilievo dell'ateneo cagliaritano.

Io sono Sardo quando penso che abbiamo dato al jazz mondiale persone come Paolo Fresu e Antonello Salis. Non sono sardo quando penso a Marco Carta e Valerio Scanu espressioni della più becera televisione.

Io sono Sardo quando un imprenditore sardo crea la più grande azienda internet privata italiana. Non sono sardo quando questo imprenditore entra in politica e non è diverso da altri imprenditori-politici-editori.

Io sono orgoglioso di essere Sardo, e non come dice qualcuno Sardignolo. Rido quando qualche presidente del consiglio dice che i nuraghi erano dei magazzini, e mi incazzo quando qualche multimilionario mi impedisce di godere delle mie coste perché ci ha costruito sopra un mostro di cemento. Non sono orgoglioso di esserlo quando mi rendo conto che molti dei miei conterranei considerano il concetto di Regione Autonoma un modo per continuare a vivere di sovvenzioni e clientelismo.

Amleto diceva "Essere o non essere, questo è il problema". Per me il problema non esiste, io mi sento sardo fino al midollo, ma di sicuro "C'è del marcio in Danimarca".

8 commenti:

  1. Minchia Ale... non ti ci facevo così profondo... pensavo che con tutta quella corsa il sangue fosse sceso tutto nelle gambe. :D

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  2. Ad ogni modo, mi trovo d'accordo in tutto e per tutto.
    Fiero di essere sardo, ma questa fierezza viene messa spessissimo a dura prova.

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  3. @Marcello: quando la smetto di correre ogni tanto il sangue torna al cervello, raramente, ma ancora lo fa.

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  4. è la prima volta che sento un sardo lamentarsi delle sue origini quando dovrebbe invece esserne fiero, visto come viene bistrattato il sud!
    io mi sento siciliano prima di tutto....

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  5. @Yo: sono fierissimo delle mie origini, sono un po' meno fiero di certi atteggiamenti di chiusura mentale e stupidità di certa gente sarda Dura e pura. E mi pare che dal post si capisca.

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  6. Ai commentatori: non essere d'accordo con l'autore è consentito, insultare no!

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  7. mi riferivo al tipo che citi tu, chiaramente.....

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  8. Questo commento è stato eliminato dall'autore.

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