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lunedì 5 novembre 2012

Cagliari Respira 2012

E venne il giorno.
Iniziamo dal principio.Notte di sabato, mangio regolarmente un risotto alla milanese, un etto di crudo e un po' di grana. Alimentazione come da suggerimenti. Vado a letto alle 23 e ho la consapevolezza che la notte con il cialtrone tocca a mia moglie, quindi, niente pericolo. E invece il bimbo è ingorgato come un lavandino e tutta la notte respira male, ci fa spaventare e sembra che da un momento all'altro debba esplodere come la protagonista dell'esorcista. Morale della favola dormo si e no 5 ore.

Alle 5.57 mi alzo, doccia, colazione con caffè, clementine e fette biscottate con miele. Alle 7:15 in auto e via destinazione Cagliari. Appena esco da Carbonia in strada trovo due cucciolotti meticci che cercano di farsi investire. Io non posso tenerli, non ho un giardino, allora li prendo e li metto oltre un muretto in un campo di ulivi in maniera tale che non attraversino e non diventino gli ennesimi zerbini di pelo. Uno dei due prova a fare pure la voce grossa ringhiando... Ma dove vorrai andare non lo so!

Ok. Dopo un'ora di auto eccoci a Cagliari. Siamo una marea tra mezza maratona e 13 Km. Alle 9 mi unisco agli altri compagni di squadra per il riscaldamento. Sono il più scarso del gruppo: due puntano al 4'15 uno al 4'30 e io vado per il 4'40.

9:45... BANG... si parte. Come da suggerimento cerco di andare piano... Talmente piano che il primo chilometro lo finisco a 4'28. Qualcosa non quadra. Vedo una marea di gente che mi supera, guardo il Garmin e decido di darmi una calmata. E chi se ne frega se finisco in coda al gruppo. Sono i primi chilometri e tutti sono baldanzosi. Vedo persone che vanno a 4'15 e non capisco come facciano. Io intanto mi assesto tra i 4'38 e i 4'41. Devo assolutamente essere un metronomo. Arrivato al Poetto vedo che tutti ci siamo dati una calmata e pian piano riprendo molte delle persone che mi hanno superato, anche chi deve fare solo i 13 Km.

Arrivati alle saline sparisce la lieve brezza marina del lungo mare e inizia l'afa. I canali delle saline fanno salire il tasso di umidità e un vento caldo tende a farti bollire. Al 5° Km avevo fatto il rifornimento solo per dovere di cronaca, al 7° invece in mezzo all'afa cerco le spugne e mi fermo perché l'organizzazione non riesce a rifornirci tutti. Quelle spugne sono manna dal cielo ma inizio a sentire la fatica. Usciamo dalle saline e al 10° c'è di nuovo acqua e questa volta, dopo averne bevuto e sputato un sorso, inizia la serie delle docce. Le scarpe diventano due spugne, ma improvvisamente ritrovo refrigerio e ingrano bene. 

Tornati al Poetto per il secondo giro, trovo uno dei compagni che doveva andare a 4'15. Non riesce a starmi dietro a 4'40 nemmeno a pagarlo. Io rallento lievemente per farlo agganciare e ripartire ma non ce la fa. Allora riparto. L'11° Km finisce in 4'37 e le spugne del 12° mi danno ancora modo di spingere senza problemi, al punto che chiudo il 13° e il 14° Km a 4'35. Sto da Dio e la brezza marina mi da una marcia in più. Ma ora si torna di nuovo nelle saline. Aiuto l'afa è salita così come il sole in cielo. E infatti il 16° Km inizia a diventare problematico. Da ora in avanti ho il terrore di scoppiare. Consapevolmente alzo il piede dall'acceleratore anche perché negli sterrati delle saline mi è entrato un sassolino in una scarpa che mi sta bucando il piede. Alla fine avrò un'abrasione sull'esterno del piede. Intanto ho superato pure l'altro compagno che andava a 4'15. Scoppiati! 

Arrivo al 18° Km sul ponte dell'Amsicora e vedo in lontananza il cappellino blu dell'ultimo compagno di squadra nonché di allenamento. Lo prendo come riferimento me non cerco di raggiungerlo subito. Piuttosto ora siamo un gruppetto di 'scoppiati' che cerca di stare sotto i 100 minuti. Mi metto in assetto 'Risparmio energetico' e fino al 20° Km rimango intorno ai 4'48. 

Al 20° l'ho ripreso, anche l'ultima salita è finita e ora non resta che arrivare alla pista di atletica dove devo fare solo 300 metri.

Entrato in pista vedo che un po' di persone le posso riprendere, e allora come in un moto di orgoglio inizio ad accelerare. Ne supero circa una decina negli ultimi 300 metri. Passo sotto il gonfiabile e fermo il Garmin... 1h39'19"... Record Personale.

A partire dal 17° Km come scritto ero in riserva e l'unica cosa che mi ha tenuto su è stato pensare alla faccia del mio cialtrone. Croce e delizia dei miei allenamenti.

Ora mi metto a ricostruire il mio fisico e la base per poi puntare forse un giorno alla mitica 42 Km. Non so né quando né come, ma credo che prima o poi io e la corsa di Filippide faremo le presentazioni.

Ora si ritorna a godersi il cialtrone e di tanto in tanto qualche chilometro sull'asfalto.

Buona Corsa!

9 commenti:

  1. Anche senza essere scaramantici, anche senza salite, il chilometro 17 è un punto critico da valutare con attenzione e comunque in ogni caso sei stato fiducioso e hai portato a casa una buona mezza.
    Complimenti.

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    1. In realtà già l'8 (che corrispondeva poi al 16°) è stato duro causa caldo e umidità alle saline. Se penso che il meteo mi ha mangiato 90 secondi almeno... Però va bene così

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  2. buono! tutto secondo previsione, time e meteo compresi....

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  3. Brava soprattutto mia moglie che non si è incacchiata più di tanto quando uscivo ad allenarmi!

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  4. davvero eri convinto andasse peggio? naaah...... :)

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    1. Onestamente speravo meglio ma nella testa ero nel panico da gara... maledetta ansia da prestazione :-)

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  5. ottimo! poi per la 42 c'è sempre tempo

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    1. Ora il tempo andrà centellinato per i prossimi 3 anni, finché il cialtrone non diventerà un po' più autonomo

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