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martedì 9 dicembre 2014

Cagliari Respira 2014

E' dal 14 settembre che non scrivo più.

Da allora sono passati tanti chilometri, tante sedute di allenamento alle 4 del mattino, una nevralgia al trigemino, un raffreddore e tante notti insonni per il nano.

Ma andiamo con ordine.

A Ottobre chiedo al coach di dare una mazzata ai cavalli del mio motore e per un mese mi fa fare lavori brevi ma intensi. 

A fine ottobre poi arriva una tabella che ha del fantascientifico: le uscite domenicali, tutte sopra i 16 Km a una media di 4'30", e il giovedì e il martedì tanto fartlek; allenamenti mai fatti. Un po' mi terrorizza. Però poi facendo la prima settimana capisco che qualche cosa nel motore sta cambiando in meglio.

Purtroppo arriva il primo malanno di stagione, un raffreddore, e subito dopo una nevralgia in faccia che mi fa perdere allenamenti e smalto.

Tabella rivoluzionata, carichi ridotti e tutto da rifare.

Il coach non ha dubbi sulla linea da seguire, io invece sono solo un gigantesco punto interrogativo. Non ho idea di dove sto andando e in quali condizioni ci arriverò.

Le ultime due settimane di allenamento poi sono una totale scommessa. Pochi recuperi, tanti chilometri e tanta qualità. Arrivo a giovedì scorso completamente sfatto, dovrei fare 50' a 5' a Km ma non riesco a farne nemmeno 42' a 5'15".

Per la gara sono una mina vagante. Spero che i due giorni di recupero mi permettano di recuperare.

Arriviamo a domenica mattina, e ci incontriamo con Stefano e Giuseppe reduci dalla precedente Mezza Maratona di Uta dove lo scirocco e il caldo ha fatto saltare i loro piani di under 90'.

Oggi siamo tutti e tre convinti: 4'20" da Garmin costante per tutta la gara e non si sgarra.
Poche velleità, poco mordente. Solo l'idea di arrivare in fondo senza morire.

Arriviamo a Cagliari e il clima rispetto a due settimane fa si è ribaltato. Ci sono 9°C e un filo di maestrale che all'ombra congela.
Decidiamo di partire in canotta, senza termica e io con solo i manicotti a coprirmi le braccia.

Alle 10 in punto, davanti all'incrocio di Viale Diaz davanti all'Amsicora, si parte. Un fiume di 2500 persone, fra agonisti e non.

Subito 2 Km di discesa ci permettono di andare a regime. Io e Giuseppe siamo affiancati, Stefano è restato imbottigliato nella calca. E' sempre a 15 metri da noi, credo che nel giro di 5 Km si aggancerà. Aggancio che non avverrà mai, non vuole strappare e decide di tenerci nel mirino per avere un riferimento costante.

Al terzo chilometro subito una bella rampa in largo Carlo Felice; 500 metri di salita, che poi ci immettono in Corso Vittorio, dove decido di far recuperare il cuore. Le gambe sembrano avere patito. Tengo a freno Giuseppe che vorrebbe partire e tenere i 4'15".

La discesa di Via Trento ci permette di fiatare, e arrivare al 5° chilometro in agilità. Al rifornimento perdiamo tempo, controllo il passo medio in quel chilometro e siamo a 4'30", accelero. Giuseppe mi lascia andare. Poi all'arrivo scoprirò che 'si era scassato il cazzo' dei miei strappetti per tenere la media. 

Da adesso è corsa solitaria. Ogni tanto mi giro e vedo i miei compagni a pochi metri, non più di 20.
Al settimo chilometro mi si affianca un ragazzo con passo spedito... E' Michele, con il quale ho corso due chilometri nella precedente mezza in Ogliastra.
Lo riconosco, lo saluto, due convenevoli, e capisco che è il treno giusto. Lui punta i 90', io no. Però potrei provarci. Anche lui in realtà vuole stare intorno ai 91/92. Per cui decidiamo di partire assieme.

Al 10° Km passo in 43' spaccati, ossia 4'18". Perfetto.

Avviso Michele che mi sta tirando il collo, gli chiedo di cedere un filo, e ci assestiamo sui 4'16" da Garmin, anche se poi arrivati al Poetto iniziamo ad accelerare.
Il punto più duro è l'ingresso alle saline. Maestrale in faccia e 1 Km di sterrato che mettono a dura prova cosce e caviglie.
Con Michele ci alterniamo a prendere vento in faccia. Poi bello leggero e baldanzoso arriva uno che ha un passo costante, ci supera e noi ci accodiamo. Capiamo che sta puntando i 90' e probabilmente lo fa come allenamento. Corre senza pettorale. E' un metronomo. Va a 4'13" come se nulla fosse. Ci dice di seguirlo. Noi cediamo un filo, io ho paura di arrivare al 18° scoppiato. Ma lo teniamo nel mirino.

Passaggio al 15° in 64'17". Ultimi 5 Km a 4'16". Stiamo andando alla grande e il fisico non sente fatica. Usciamo dalle saline e da un po' non vedo né Giuseppe né Stefano.

All'ingresso della ciclabile, tornante in discesa e rivedo Giuseppe. Pollice alto e si continua ad andare.
Ora la gara è solo testa, passano 17° e 18° Km e la gamba tiene. Anche se arrivati in zona Su Siccu il vendo taglia un po' le gambe.

Al 19° Km la strada fa un falso piano a sfavore, tendo a cedere, ma al 19,5 Giuseppe mi supera, non è velocissimo ma più veloce di me. Ora o mai più. Gli urlo: "Dai che mi serve un gancio" e gli vado dietro, perdendo però la compagnia di Michele. Improvvisamente mi trovo a 4' a Km. Sto di fianco a lui fino al cartello del 20° Km il cuore sale forte, decido di cedere un po' e lasciarlo andare. Giuseppe ha 'cazzimma' da vendere. Lui supera il mio riferimento delle saline e se ne va. Io inizio a rivedere il mio riferimento, gli sarò a 10 metri.

Ora apnea fino alla fine. Entrimao in pista, sto cedendo, tengo botta a 3'57". Ai 150 metri sento uno con passo da bisonte che mi sta per raggiungere. No, non devo mollare, via in punta di piedi, gambe alte e allungare la falcata. Spingere. Intravedo il display, dice 1:30:05.. 06 ... 07. Finito.

Stoppo il Garmin. Faccio casino, lo riavvio, lo fermo di nuovo. Il mio Garmin dice 1:30:00... Vuol dire che ho fatto under 90'. 1:30'11" real time 1:29'58".

Abbraccio con Giuseppe che mi dice: "E ora ringrazimai sul blog". Fatto, Grazie Giuseppe. Nel frattempo avevo perso Michele. Arriva ora 1:30'31", poco sopra i 90' (real time 90'03"). Abbracci e ci ringraziamo a vicenda per esserci dati manforte. I cambi, soprattutto nella zona ventilata sono serviti.

Stefano arriva ora 1:30'56" real time 1:30'42". Contento per il personale inatteso ma forse un filo deluso per il muro dei 90' che resta ancora su.

Che devo dire.
Bella giornata, bella prova, totalmente inattesa.

Ora un solo dilemma: inverno deidcato al cross per mettere altri cavalli e puntare ad abbattere il muro dei 99' in mezza, o preparazione lunga per fare ad Aprile la maratona di Cagliari e puntare il muro dei 200'?
Madonna quanti muri!

Buona corsa!

5 commenti:

  1. quante paranoie corri e abbattili tutte e due.
    bravo

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    1. Avessi un po' di tempo proverei entrambi nel primo semestre. Ma non sono né un fuoriclasse né ho voglia di soffrire! :D

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  2. Buon riassunto della mezza in una giornata in cui, era il momento giusto, ci hai creduto veramente e ci sei riuscito alla grande. Le persone che hai avuto vicino durante tutti i 21km non erano mai le stesse. Tutti avevate lo stesso obiettivo (1:30') ma ognuno ha viaggiato a modo suo. In realtà tu sei stato in grado di utilizzare perfettamente i mezzi a disposizione, hai reagito alla grande fisicamente e mentalmente. Che fatica arrivare fin qui ma ne è valsa la pena.

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    1. Tutta farina del mio sacco fino ai 19.5; poi il gancio per trainarmi sotto i 90' è stata manna dal cielo!

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  3. Si, tutta manna dal cielo, precisamente quello buio delle 4 del mattino.

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