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lunedì 4 giugno 2018

Maratonina dei Fenici

E dopo quasi 3 mesi si torna a vestire un pettorale.

È la prima gara che faccio in orario serale, per cui ci sono parecchie incognite, soprattutto alimentazione e relativo comportamento intestinale.

Con la famiglia ci sciroppiamo 70 minuti d'auto sotto il sole, e la paura che all'arrivo ci sia da sudare parecchio si fa sempre più consistente. Una volta a Pula, via in piazza a ritirare il pettorale.

Come sempre la piazzetta è viva e piena di atleti che aspettano solo le 18 per spostarsi dall'arrivo, appunto in piazza, alla partenza, che dista circa un chilometri da qui.
Intanto Loris manifesta la sua noia più totale e quella santa donna di mia moglie lo sopporta. Ogni promessa è un debito, e come nelle ultime gare, gli prometto che taglierà il traguardo con me, nonostante sappia che i giudici potrebbero squalificarmi.

Alle 18 sono in zona partenza e per fortuna la mia peristalsi mi consente un perfetto assetto.
Contino a scaladarmi e ho paura, dato il sole e la temperatura, di saltare come un tappo di spumante a Natale.
Partenza
Giuseppe mi ha catechizzato, 4'30"/35", è un allenamento che dovrò recuperare alla svelta. Non ho resistenza alla velocità, per cui potrei farcela a farla a 4'25", ma sarebbe troppo stancante. Pensare a fare un personale è fuori dalla grazia divina.

Alle 18:35, con 5' di ritardo, lo sparo. 

Subito dopo la partenza, una rotonda e poi via verso Nora, alle rovine puniche. 
Dopo meno di 500 m incontro Maurizio e Alessandro. Si scambiano 4 chiacchiere e poi con Alessandro decidiamo di fare gara assieme. Entrambi, visto il clima, decidiamo di tenere un passo prudente per i primi chilometri.
Si chiacchiera
È un continuo parlare, non pensiamo alla corsa. I primi tre chilometri sono tutti sopra i 4'30", penso che Giuseppe sarà contento, per una volta sto seguendo le direttive.
Poi chissà perché chissà per come, 4° chilometro a 4'18". Devo darmi una regolata. In effetti è un chilometro con un pezzo in discesa e quello può aver aiutato la gamba. infatti al chilometro successivo torno a 4'28".

Nel frattempo con Alessandro ci facciamo un filo più taciturni, ma fino alla chiusura del primo giro tutto va liscio e si chiacchiera volentieri. Poco prima della chiusura del giro, Marcello cerca di farmi una foto, ma vedendomi solo all'ultimo, credo abbia fotografato chi mi seguiva; scambio una battuta al volo anche con lui che mi avvisa: "Al prossimo giro ti prendo".
Fine secondo giro
Gli ultimi due chilometri si chiudono abbastanza rapidi: 4'21", 4'15".
Sto decisamente bene, decido di non badare troppo al crono e al limite controllare di più la frequenza cardiaca.
Non manco un rifornimento, mi bagno e bevo regolarmente. Intanto il cielo si è coperto e la temperatura sta scendendo. Tutto meglio delle più rosee previsioni.

Al secondo passaggio a Nora, sia io sia il mio compagno di fatica, notiamo che stavolta la salitella inizia a farsi sentire sulle gambe. Al prossimo e ultimo passaggio, in questo punto si concluderà il sedicesimo chilometro. Ci guardiamo e abbiamo la stessa idea: ci sarà da soffrire.
Marcello aggiusta il tiro
Intanto continuiamo regolarmente a recuperare concorrenti che sono partiti davanti a noi o che sono partiti più veloci e ora stanno iniziando ad accusare la fatica.

Al 14° Km siamo di nuovo in centro a Pula e qui c'è un pezzo di falso piano, dove Arnaldo ci scatta le solite foto di rito (io in realtà lo vedrò solo all'ultimo giro). Anche questa salita mi fa temere, perché all'ultimo giro sarà all'ultimo chilometro.

Ripassiamo in piazza e Marcello stavolta mi fotografa. Peccato abbia il cellulare settato a capocchia, altrimenti la foto sarebbe molto carina.
È finita

Secondo e ultimo passaggio sotto al gonfiabile, ora Alessandro rifiata e mi lascia 10/15 metri di vantaggio. Mi giro regolarmente ma vedo che non molla. Ogni tanto gli chiedo come vada e mi dice di andare che non si sgancia.

Poco prima della chiusura del 16° chilometro supero Luca, che solo la domenica prima ha fatto un ultra trail in Transilvani. Sbigottito gli chiedo: "Ma come cavolo fai?", Mi risponde che in Transilvania c'era dell'ottima birra a basso costo. Ottimo doping.Lo saluto e vado oltre.
Alla canna del gas

Ora Alessandro è un filo più staccato, ma continua a non mollare. Io mi sento un po' stanco, ma non c'è odore di crisi. 16°, 17° e 18° si chiudono in 4'26", 4'24", 4'21". Sono regolare. Dal 15° chilometro il Garmin dice che sono in media a 4'25", sono arrivato anche a 4'24".

Tra 19° e 20° supero ancora un bel po' di gente, ma in testa mi viene paura di saltare, non so per quale motivo, e infatti chiuderò il 20° a 4'29".
All'ultimo chilometro decido di dare tutto, passo davanti a Arnaldo che mi farà due belle foto, dove prima esulto, perché sta finendo, e poi gli faccio cenno che non ne ho più.
Al traguardo col nano
Il 21° si chiude a 4'23".
Da Garmin mi restano 300 metri che chiuderò a 4'04", solo perché negli ultimi 50 metri rallento per tagliare il traguardo con il nano.

Finale 1h34'10". Partita per essere un'allenamento, credo che sia stata la mia miglior mezza (secondo tempo dopo il mio PB).

Ora non resta che mettermi finalmente a dieta, perdere sti 3 Kg di troppo e arrivare all'autunno per l'Arbatax resort park e la Mezza d'Ogliastra dove potrei divertirmi di nuovo sulle colline di CEA sperando che non cambino il percorso.

Buona corsa.

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